Assalto da Rocca razzìa di orologi

Una ferita al cuore della città. Una rapina in pieno giorno, sul listòn, in una delle gioiellerie più note del centro. Due banditi, uno dei quali armato di pistola giocattolo, hanno saccheggiato Rocca, marchio storico della gioielleria padovana. In pochissimi minuti, un paio al massimo, i rapinatori sono riusciti a rubare venticinque orologi, un bottino che sfiora i trecentomila euro: pezzi di Cartier, Patek Philippe, Lange & Söhne. Orologi di altissima gamma, casse, cinturini e meccanismi perfetti che arrivano a superare il valore di ventimila euro l’uno.
I banditi avevano studiato il piano in ogni dettaglio, ma hanno compiuto un errore che forse risulterà fatale. Scappando, l’arma giocattolo, una perfetta riproduzione di una Beretta calibro 9, è finita a terra, all’interno del negozio. L’hanno lasciata lì e sono fuggiti.
Si sono presentati in gioielleria alle 9.45. Sapevano benissimo che Rocca non ha filtri all’ingresso: niente campanello, porte aperte a chiunque. La location della gioielleria, il cuore dello shopping padovano, di per sé doveva rappresentare un deterrente per ogni malintenzionato. Un paradigma che ha funzionato fino a ieri mattina. Il primo bandito, armato di pistola, con il volto coperto da berretto, sciarpa e occhiali da sole, ha fatto irruzione nel negozio per tenere sotto tiro il titolare e la dipendente che si trovava vicino a lui. Il secondo è entrato dopo pochi attimi, con un sacco in mano. Senza alcuna esitazione si è diretto verso la vetrina di destra, dove sono esposti gli orologi più pregiati e costosi. Ha snobbato l’espositore di sinistra, dove sono sistemati i Rolex e gli Omega. In pochi secondi ha arraffato tutto. Fino a questo momento il piano dei due rapinatori ha funzionato alla perfezione. Poi la concitazione della fuga ha giocato loro un brutto scherzo. Uscendo, l’uomo che teneva sotto scacco titolare e dipendente della gioielleria, si è lasciato probabilmente sfuggire la pistola che teneva in pugno. È rimasta all’ingresso del negozio, a terra. L’ha raccolta la polizia, che l’ha affidata alla Scientifica per i rilievi, per trovare impronte digitali: ieri mattina i malviventi avevano i guanti, ma forse quell’arma era stata toccata prima del colpo. I rapinatori, dopo il pasticcio, sono scappati a piedi, come se nulla fosse. Uno si è diretto verso Palazzo Moroni, l’altro verso piazza Garibaldi. Si sono dileguati nel nulla.
Il titolare di Rocca, prima ancora di riprendersi dallo choc, ha chiamato la polizia, intervenuta in pochi minuti. Le indagini sono nelle mani della Squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Marco Calì, che ha raccolto i filmati delle telecamere interne della gioielleria. Gli investigatori cercheranno di raccogliere particolari utili per dare un volto e un nome ai rapinatori. Non si sa nemmeno se sono italiani o stranieri. A parte una prima frase incomprensibile, pronunciata dall’uomo armato di pistola, i rapinatori sono rimasti in silenzio.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova