Femminicidio di Abano, il padre alla figlia: «Insolente e spocchiosa»

Zorzi che ha ucciso l’ex moglie smascherato nell’aula del tribunale dall’audio dal dialogo teso con la bambina. La difesa della madre di lui: «Nicoleta gli aveva fatto un occhio nero»

Cristina Genesin
Nicoleta Rotaru, la 39enne moldava, morta il 2 agosto 2023
Nicoleta Rotaru, la 39enne moldava, morta il 2 agosto 2023

Nicoleta Rotaru è morta da poco più di due mesi. Anzi, secondo la pubblica accusa è stata uccisa dall’ormai ex marito Erik Zorzi, accusato di aver inscenato un suicidio. Ma l’inchiesta per omicidio volontario non c’è ancora.

E le figlie della coppia sono tornate a vivere con il papà nell’appartamento di Monteortone in via Rocca Pendice 15 dove, all’alba del 2 agosto 2023, era stato trovato il corpo senza vita della donna, con una cintura marrone intorno al collo.

Un padre «amorevole» secondo la ricostruzione in aula di alcuni testimoni citati dalla difesa, l’avvocato Cesare Vanzetti e la collega Silvia Masiero. È a quel punto che mercoledì 11 giugno, durante l’ennesima udienza davanti alla Corte d’assise di Padova, il pubblico ministero padovano Maria D’Arpa affiancata dal pm Marco Brusegan, serve il suo assist.

Erik Zorzi, 43enne di Abano, finito sotto processo per omicidio volontario aggravato
Erik Zorzi, 43enne di Abano, finito sotto processo per omicidio volontario aggravato

L’audio del dialogo tra padre e figlia

E fa ascoltare un audio risalente al 23 ottobre 2023 registrato dallo stesso Erik Zorzi : «Mi stai dicendo che da 9 anni ti tratto male?» esordisce l’uomo con la figlia maggiore che, con tono di voce alterata e impaurita, si era lamentata: «Mi tratti male sempre quando stai male senza motivo. Siamo felici solo quando tu hai felicità in te e noi non sappiamo il perché».

Allora il padre: «Adesso non rigirare la frittatina... Sei una figlia insolente e spocchiosetta, che pensa di prevaricare e sottomettere la mia figura... Ti ribadisco il concetto: vuoi sottomettermi? Lo faccio io con te, ti ammaestro, sono in grado. Tu non mi puoi sottomettere, non so se è una cosa che ti mettono in testa con le musichette o le telenovela... Stai facendo la piccola fiammiferaia, tu povera santa e io no, ma non è leale. Sei sempre stata indisponente. Se sono alterato con te... stai attenta perché io ti seppellisco di menzogne e ti faccio diventare pazza».

La testimonianza della zia

«Quell’audio risale al periodo in cui la mamma delle bambine era morta da poco...» ha rimbeccato in aula la zia Marina (zia di Erik) che aveva aggiunto di aver tagliato i rapporti con la sorella e il nipote per quasi un decennio (dal 2012 e al 2021) per motivi personali. E ha insistito: «Io lavoravo in un consultorio. Posso dire che quei due ragazzi sono rimasti da soli e non sono stati aiutati».

Su Erik ha aggiunto che Nicoleta era stata informata delle sue fragilità: tra i 17 e 18 anni aveva avuto problemi di tossicodipendenza ed era stato vittima di uno scompenso psicotico tanto da essere ricoverato per un mese.

A detta della parente, aveva molto sofferto da bambino e in adolescenza dell’abbandono del padre che si era trasferito per lavoro Capoverde in Africa rifacendosi una famiglia.

La cugina

Sulla stessa linea la cugina Irene che ha ricordato di aver incontrato Nicoleta appena 4, 5 volte nel corso degli anni. Due gli episodi riferiti. Il primo riguarda quando seppe della morte di Nicoleta: «Ero in montagna con mia madre, lei ricevette una telefonata dal fratello di Erik che lavora in Sardegna. Tuttavia appena sentii la conversazione, inizialmente avevo pensato a una tragedia in cui fosse rimasta colpita mia zia (la mamma di Erik)».

E la memoria di tutti in aula è andata a uno dei tanti vocali sentiti fin dalle prime fasi del processo relativo a un’aggressione di Erik proprio nei confronti della madre.

L’altro episodio riguarda la fuga di Nicoleta da Erik poco dopo l’inizio della convivenza tra i due nel 2007: «Nicoleta si presentò al lavoro da mia madre con la valigia. Voleva essere accompagnata in stazione a Padova per raggiungere una zia in Spagna via Milano».

C’era stato un litigio pesante tra i due tanto che la zia di Nicoleta aveva chiamato la signora Marina raccomandandosi di verificare che non succedesse più nulla di simile. Già perché Erik raggiunse Nicoleta in Spagna e la convinse a tornare.

La madre di Zorzi

Per ore ha atteso fuori dall’aula il suo turno la madre di Erik, Angela. Una donna provata che ha incrociato lo sguardo del figlio sorridendogli, pronta a raccontare che Nicoleta avrebbe in più occasioni riempito il compagno di calci e pugni al punto da fargli anche un occhio nero.

Nel 2010 e nel 2015 la nascita delle due figlie e nel 2021 la decisione di abortire: «Era il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, speravo che lei le aprisse gli occhi e invece proprio quel giorno ho saputo che Nicoleta aveva abortito... Erik mi disse che non aveva voce in capitolo».

Inevitabile una domanda sull’aggressione del figlio nei suoi confronti, uno dei tanti audio registrati da Nicoleta il 4 agosto 2022. Un’aggressione nel corso della quale mamma Angela supplica Erik di lasciarle il collo perché le stava togliendo l’aria: «Non voleva farmi del male... ho gridato perché ho la pelle sensibile». Di nuovo in aula il 18 giugno. —

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