Assessore sotto accusa per conflitto d’interessi

Giulia Marchioro si occupa di Commercio e la ditta di famiglia lavora per il Comune Presentati un esposto e un’interrogazione, lunedì il caso approderà in Consiglio
Di Nicola Cesaro

MONTAGNANA. La sua azienda di famiglia ha in corso di esecuzione alcuni incarichi pubblici conferiti dal Comune di Montagnana. Lei, dal 23 giugno, è consigliere comunale ed è pure stata nominata assessore a Commercio e Attività produttive. Il dubbio di incompatibilità è forte, tanto da indurre un cittadino montagnanese a inviare un esposto a Prefettura e Comune. Il gruppo di minoranza Progetto Comune ha inoltre interrogato il sindaco Loredana Borghesan, che dovrà rispondere della questione nel Consiglio comunale di lunedì. In discussione c'è la carica assegnata a Giulia Marchioro, 22 anni, geometra attualmente impegnata come collaboratrice nella ditta di scavi di papà Antonio, che ha sede nella città murata. Circostanza, questa, tutt'altro che segreta, visto che la stessa ventiduenne durante la campagna elettorale ha sempre manifestato la sua occupazione. Divenuta assessore (oltre alle deleghe citate ha in capo anche le Politiche giovanili e le Pari opportunità), qualcuno ha però notato che l'azienda di famiglia era molto legata al Comune. La ditta ha infatti ricevuto diversi incarichi dal Comune, alcuni ancora in fase di svolgimento come la fornitura, per tutto il 2016, di ghiaia e stabilizzato per la manutenzione delle strade comunali. Altre due determine del 2016 hanno coinvolto la Marchioro Antonio nella demolizione in subappalto della scuola Chinaglia, mentre nel 2015 la ditta era stata impegnata nell'opera di demolizione e bonifica dell'ex Scardin di piazza Trieste. L'azienda ha inoltre lavorato nell'esecuzione di opere come la pista di motocross, struttura di proprietà comunale affidata a un'associazione sportiva. «Il sindaco ha nominato assessore la Marchioro, assegnandole tra l'altro deleghe in materia di Attività produttive e Commercio, settori in cui opera l'azienda di famiglia», è la considerazione di Progetto Comune, che invoca ora l'articolo 63 del Testo Unico sugli enti locali, che rende incompatibili cariche come quelle della Marchioro a chi è titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o coordinamento di realtà che hanno in essere appalti di Comune e Provincia. La questione, per legge, va portata in Consiglio comunale. Il sindaco ha però già le idee chiare. A metà luglio (data dell'esposto), il segretario generale ha interpellato la Prefettura in merito a questa possibile incompatibilità, e la Marchioro ha potuto produrre una nota di difesa redatta dallo studio legale Ztf di Rovigo. L'assessore ha sottolineato come l'impresa familiare sia totalmente in capo al padre e come lei non eserciti alcun potere decisionale all'interno della società, facendo dunque venire meno le condizioni che secondo il Testo Unico possono dar vita ad incompatibilità. Da qui la proposta di delibera che la Borghesan presenterà lunedì, e che indicherà l'assenza di cause di conflitto d’interesse nei confronti della giovane amministratrice.

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