Assi del burraco: nonnini sospettati di gestire una bisca

PADOVA. Offesi come fossero giocatori d’azzardo, quasi sfrattati per i costi troppo onerosi della sala e penalizzati con parcheggi a pagamento e luci mal funzionanti. La “crociata” del Comune ha colpito i nonni di via Boccaccio come un fulmine. Gli anziani dell’associazione “Quattro assi del Burraco” si ritrovano il mercoledì nella sala comunale Ferazza di via Boccaccio, a Terranegra, per giocare a burraco dalle 15 alle 17. Non si capacitano del trattamento subito: «Il Comune ci sta annientando», dice Renata Bettio, presidentessa dell’Associazione. «Mi hanno mandato una lettera offendendomi come avessi una bisca clandestina».
La lettera recita: «Riceviamo una segnalazione rispetto alla modalità di svolgimento dell’attività del gioco del burraco nella sala Ferazza che riguarda l’utilizzo di fiches preceduto da esborso di denaro da parte dei giocatori. Ai sensi del codice penale chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico tiene un gioco d’azzardo, è punito con l’arresto e con l’ammenda». «Come non capire che qui la più giovane sono io ed ho 70 anni?» si sfoga la donna, «E’ solo per divertimento, mica ci giochiamo la pensione. I nonni che vengono a giocare pagano tre euro per quattro ore, quando nelle sale ufficiali o nei circoli si pagano 12-15 euro e ci sono premi in denaro. Chi non ha idea dei soldi sono i signori di palazzo Moroni che “pretendono” 30 euro per il tempo che passiamo in via Boccaccio, e sarebbero quasi 2 mila euro in un mese. E ci hanno tolto i parcheggi gratuiti». Salvo l’assessore Grigoletto che ha proposto di concederne 20 a 5 euro al mese nel silos interrato che gli anziani non usano per via della rampa a 45 gradi. «I soldi, il Comune da me li vuole anticipati», aggiunge Renata, «l’anno scorso ho pagato 1500 euro per 3 ore e mezza alla settimana. Una cifra enorme, tanto più che sono a nostre spese i servizi igienici, l’impianto d’illuminazione funziona male e, all’ora, la sala ci costa 7 euro. Getterò la spugna».

L’associazione esiste da 17 anni, si rivolge solo ad anziani e, con la precedente amministrazione, era annoverata come efficace antidoto alla solitudine della terza età. «Fino a fine mese, essendo iscritta anche al Coni, posso offrire premi in denaro. Poi dovrò dire addio ad un’Associazione che è volontariato di anziani per anziani. Se volessi far soldi organizzerei tornei di burraco e saprei dove andare». L’anno scorso i tavoli dei nonni erano 15, adesso 6-7.
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