Aula studio «Il pollaio» occupata dagli studenti

AULA STUDIO. E’ stata occupata
Si sono sentiti traditi dall'Università, trattati come se avessero cervelli da gallina. Nella nuova sede dei Paolotti le loro aule studio Pollaio ed Acquario non erano più le stesse: niente chiavi, niente orari di studio ultra-elastici, niente frigorifero per il pranzo e moka per il caffè. Da padroni di casa ad ospiti, a quanto pare nemmeno tanto graditi. E così, dopo un anno di esilio, hanno fatto marcia indietro. Ieri un gruppo di studenti si è riappropriato della vecchia sede del Pollaio, un prefabbricato di via Marzolo oggi abbandonato, che li aveva ospitati fino al gennaio 2010. Avevano accettato il trasferimento della loro «casa» ai Paolotti a patto che non fosse intaccata una cogestione che aveva funzionato per trent'anni. Non è stato sufficiente raccogliere mille firme per far sentire la loro voce: sostengono che il trasloco abbia peggiorato le condizioni di studio e del servizio offerto. Peggio, si sono sentiti tagliati fuori dalla gestione del proprio tempo e degli spazi di studio, cifra che ha sempre caratterizzato le due roccaforti, Pollaio e Acquario. «Lo scopo di questa manifestazione non è, come potrebbe sembrare, quello di riavere il prefabbricato di via Marzolo: le richieste non riguardano il contenitore, ma il contenuto». «E' sconfortante vedere che le richieste serie e motivate vengono liquidate come capricci, frutto di nostalgie passatiste». E a chi insinua che si tratti di un'azione politicamente targata, replicano: «Ribadiamo che la riapertura dei locali di via Marzolo non deve ritenersi ispirata a nessun collettivo, né a nessun partito. Chiediamo solo di poter studiare». Ora gli studenti attenderanno dalla vecchia sede una mossa da parte del Bo: non vogliono che trent'anni di storia siano cancellati. (fa.p.)
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