Autisti, boom di malattie scattano le visite fiscali

BusItalia Veneto, stretta sulle assenze: si alza la tensione con i sindacati. Cresce il numero delle corse subappaltate ai privati. «Costa il 30% in meno»
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NUOVI ORARI AUTOBUS, STAZIONE
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PADOVA. Immediata la risposta dei vertici di BusItalia Veneto nei confronti dei numerosi autisti che si stanno ammalando di più, rispetto al passato, proprio in questi giorni in cui la vertenza sindacale sulla nuova organizzazione del lavoro è diventata caldissima.

Ai trentadue lavoratori che sono risultati assenti in uno o più giorni in questa settimana, sono state inviate altrettante visite fiscali. Per alcuni autisti, che avevano presentato certificato medico, la visita è arrivata persino per due giorni consecutivi. Nel frattempo, dopo l’assemblea al vetriolo che si è tenuta a Palazzo Moroni mercoledì sera, i rapporti tra i 500 dipendenti e l’azienda continuano a restare molto tesi.

Sciopero. L’incontro in prefettura tra le parti previsto per venerdì, in base alla nuova procedura nazionale è stato spostato in extremis. Di conseguenza le Rsa interne e i sindacati confederali di categoria sono stati costretti a sospendere lo sciopero di quattro ore, programmato per sabato prossimo, 30 gennaio. «Permane, però, lo stato di agitazione indetto da noi confederali» spiega Andrea Castellan, della Filt-Cgil. «Prendiamo atto che i dirigenti di BusItalia Veneto hanno già modificato alcuni turni domenicali che erano vergognosi. Ma adesso la controparte deve prendere in mano anche i turni dei giorni feriali. È urgente anche rivedere subito il problema degli inidonei».

Sub affidamento. Sempre in questi giorni, a causa dell’alto numero di autisti in malattia e delle ferie inderogabili concesse a un nutrito gruppo di conducenti, cresce il numero delle giornate di lavoro affidate (un subappalto vero e proprio, ndr) al consorzio privato Ctpa, in cui ci sono anche le aziende Rigato, Michelotto, Pattaro e altre. Un nuovo e più capillare rispetto al passato sub-affidamento considerato necessario da parte di BusItalia Veneto per garantire il servizio pubblico urbano e sub-urbano agli utenti, ma contestato dai sindacati, in particolare da Sls ed Adl/Cobas. «Così non va bene» dice Fulvio Di Bernardo, leader di Sls. «Come mai proprio in questo periodo l’azienda doveva concedere, ad esempio, le ferie arretrate a 13 lavoratori, dopo tanti no precedenti, per poi assumere, seppure temporaneamente, altrettanti autisti del Ctpa? Basta con il risparmio a tutti i costi, dal momento che per un autista esterno l’azienda sborsa il 30% in meno».

Corse saltate. Anche ieri mattina sono “saltate” minimo altre due corse. Entrambe sulla linea del 22 ed entrambe di mattina. Una in partenza dalla Mandria e l’altra da Torre. In pratica altri studenti arrivati tardi a scuola. A tale proposito a muso duro il giudizio di Stefano Pieretti. «La lotta in corso degli autisti è anche la lotta dei cittadini-utenti contro il disservizio attuale. I nuovi turni causano continui ritardi perché i tempi di percorrenza sono sbagliati e impossibili. Spesso l’autista, che deve dare il cambio al collega in stazione, in via Giotto e in viale Codalunga, non può arrivare nei tempi previsti e spesso è costretto a fare il bersagliere. Quindi, in questo nuovo e maledetto meccanismo della turnazione copiato, in genere, dal servizio extraurbano di BusItalia, ci rimettono gli utenti, sempre più stanchi di aspettare alla fermata bus che non viaggiano più puntuali come una volta».

Rifondazione comunista. «La lotta degli autisti è giusta e sacrosanta» osserva Giuseppe Palomba in un comunicato. «Come si fa a lavorare tranquilli quando, all’interno di alcuni turni, non ci sono i tempi previsti per fare pipì e per la pausa mensa? Il Comune, poi, non sta facendo niente per migliorare il trasporto pubblico locale in un periodo particolare a rischio salute, dove lo smog in città ha raggiunto livelli pericolosi. Eccetto il tram, tutte le corse dei bus passano minimo ogni 15 minuti e alla sera e alla domenica i mezzi pubblici si contano con il contagocce».

 

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