Auto in divieto di sosta, sindaco sotto accusa

MONTAGNANA. Il sindaco parcheggia in divieto di sosta e la sua auto finisce su Facebook. Lei però si difende: «Tra mettere una macchina in un punto in cui non era d’intralcio e arrivare tardi ad un concerto con duecento bambini, ho preferito senza pensarci due volte la prima ipotesi». Tutto nasce da un post di Nicola Correzzola, ex assessore comunale e anima del frequentato gruppo Facebook “Montagnana 2.0, parliamone…”, che denuncia il posteggio irregolare del sindaco Loredana Borghesan. Si vede chiaramente la Mercedes del primo cittadino parcheggiata venerdì alle 21 davanti al municipio, a ridosso di un segnale stradale che indica il divieto di sosta. «Dovendosi recare alla recita in duomo, il sindaco ha preferito prendere l’auto, arrivare davanti al Comune e lasciare parcheggiata la sua vettura per circa tre ore in divieto di sosta. La Borghesan abita a 200 metri dal duomo e poteva tranquillamente fare una passeggiata». Chiosa Correzzola: «Complimenti, sindaco, per l’esempio di rispetto per le regole che trasmette ai suoi cittadini».
Sul lunotto posteriore, quella sera, qualcuno ha sistemato anche un cartello con su scritto “Divieto di sosta”. «Evidentemente la campagna elettorale è già cominciata e qualche zelante cittadino si sta impegnando a denigrarmi» è la risposta di Borghesan «Venerdì sera ho voluto partecipare al concerto natalizio degli studenti dell’istituto comprensivo. C’erano 800 persone e 200 ragazzi che si esibivano, dunque parcheggiare era davvero impresa ardua. Io arrivavo da un’altra manifestazione, in quanto è con grande gioia che partecipo a ogni occasione d’auguri in cui sono invitata, e non volevo assolutamente tardare a quell’appuntamento con i giovani di Montagnana. Il rispetto per la puntualità, che è dovuto in queste manifestazioni, mi ha portato a sistemare l’auto lì. Non intralciava e non era in alcun modo d’ostacolo in caso di emergenza. Fossi stata a casa avrei fatto volentieri i duecento metri a piedi, ma in questo periodo gli impegni sono molti e non ho potuto organizzarmi diversamente».
Il post su Facebook ha ovviamente scatenato una lunga discussione, con le posizioni più divergenti: da chi condanna il sindaco e ricorda le numerose multe che si predono con gran facilità in centro storico, a chi invece sottolinea la buonafede di quel comportamento.
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