Autopsia sul corpo del ladro annegato
Raccolte le impronte del complice. La moglie di Ruslan presto a Padova

LA VITTIMA. Moisei Ruslan
La Procura della Repubblica di Padova ha disposto che sia eseguita l'autopsia sul cadavere di Moisei Ruslan, il ragazzo moldavo di 23 anni annegato nel Brenta per tentare di sfuggire a un controllo dei carabinieri dopo aver consumato dei furti assieme a un complice. Gli inquirenti vogliono capire se, nell'attraversare a nuoto il fiume, sia stato colpito da malore. Il dubbio c'è, alla luce del fatto che lo sconosciuto complice che con Ruslan stava guadando il Brenta da Vigonza a Noventa Padovana, è invece riuscito a raggiungere la riva chiedendo poi aiuto a un residente. Lui ce l'ha fatta, perché un ragazzo ben messo di soli 23 anni no? Si è venuto a sapere, intanto, che Ruslan era sposato e che la moglie vive in Moldavia. E che in queste ore sarebbe già in viaggio per raggiungere Padova. Nel frattempo si sono fatti vivi dei cugini del ventitreenne, che vivono in un'altra regione e comunque non si sono ancora presentati in caserma. Le notizie sono frammentarie poiché tutto è coperto dal segreto imposto dalle indagini. Indagini che continuano a ritmo serrato per riuscire a identificare il complice di Ruslan attraverso le impronte che ha lasciato sul motorino e sul casco, mollati nel cortile di una ditta prima di guadagnare l'argine di Perarolo di Vigonza e tuffarsi. Per quanto riguarda la sepoltura di cui anche un ladro ha il sacrosanto diritto, l'iter prevede che sia la famiglia a decidere se venga fatta in Italia o in Moldavia. Di tutto ciò che è accaduto al cittadino extracomunitario è stato informato il Consolato moldavo a Bologna. (g.a.)
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