Accoltellato alla discoteca Utopia a Padova, trovata l’arma
La lama potrebbe essere quella che ha ferito un trentenne causandogli l’asportazione del rene. Ora si cerca il Dna

Accoltellamento alla discoteca e circolo privato Utopia di via dei Colli a Padova, nuovi sequestri utili alle indagini, tra questi un coltello che potrebbe essere l’arma usata nell’aggressione.
Nella notte tra il 30 e il 31 marzo scorso, scoppia l’ennesima rissa, l’ultima di tante già avvenute negli anni.
Due ragazzi, un cittadino russo di 24 anni e un moldavo di 30, vengono accoltellati.
Il secondo, dopo i soccorsi del Suem 118 e trasferito in ospedale, finisce sotto i ferri per ferite alla schiena: è stato rimosso un rene e parte del colon è irrimediabilmente compromessa.
Si apprende ora che tra il materiale sequestrato dal sostituto procuratore Claudia Brunino c’è un secondo coltello trovato all’interno della discoteca i giorni successi all’agguato che il gestore ha consegnato agli agenti della Mobile che indagano.
Quest’ultimo ha anche consegnato un filmato registrato dalle telecamere a circuito chiuso dove si vede la rissa che ha portato ai ferimenti. Non si tratta di indagini chiare ma si vedono i vestiti che indossavano le persone coinvolte e quindi presumibilmente i responsabili.
Nel video si nota anche un tavolino volare nella concitazione di quei momenti. Parte del materiale sarà analizzata dal Gabinetto della polizia di Padova, altro finirà a Milano.
Per l’accoltellamento sono stati arrestati Merja Ardit, 22 anni (avvocati Dritan Zeno e Giovanni Gentilini) e Shtembari Elvis, 34 anni (difeso dall’avvocato Pietro Masutti), entrambi albanesi irregolari fermati nel Veneziano. Sono accusati di tentato omicidio.
Shtembari la sera dei fatti aveva prenotato un tavolo per il suo compleanno e stava offrendo da bere agli amici.
Una delle vittime, un 30enne moldavo, era stato raggiunto da alcune coltellate alla schiena: in fin di vita, a lui è stato asportato un rene e parte del colon. Da allora si sta ancora riprendendo.
Dalle prove raccolte dagli investigatori appare che il tutto sia nato per futili motivi di gelosia.
Tra i sequestri c’è un secondo coltello da 22 centimetri, sequestrato dalla polizia ad Ardit, il giorno in cui è stato arrestato a casa della compagna, a Marcon, in provincia di Venezia.
Per non farsi trovare aveva trascorso alcune notti precedenti in un affittacamere dove lavora la compagna, chiedendo di non essere registrato tra le presenze.
Consapevoli che la polizia fosse sulle loro tracce, i due si stavano preparando per fuggire all’estero. Ora quindi è caccia al dna che potrebbe essere rimasto sui due coltelli e pure su un cacciavite sequestrato ad Ardit.
Per questi fatti il questore Marco Odorisio ha disposto la sospensione della licenza per 120 giorni al locale.
Il questore ha evidenziato come «sia stato fondamentale contestualizzare rapidamente il gravissimo fatto di sangue avvenuto nella discoteca, rintracciando le due persone gravemente indiziate di aver accoltellato con una condotta omicidiaria». Terminati gli accertamenti il pm potrebbe chiudere le indagini e chiedere il processo.
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