Autotrasportatori e truffatori facevano sparire la merce
MEGLIADINO SAN VITALE. Rilevavano aziende decotte, oppure ne costituivano di false, per acquisire ingenti carichi di merce, di qualsiasi tipo, che poi rivendevano a prezzi stracciati ad altri acquirenti, soprattutto all’estero, specie in Ungheria. La polizia di Rovigo ha sgominato una banda specializzata in truffe e falsi. Un giro d’affari milionario, andato avanti per anni, con autotrasportatori compiacenti, finti intermediari e imprenditori senza scrupoli. Le indagini portate avanti per sei mesi da squadra mobile e polstrada sono culminate con l’operazione “Felix-Cargo” e l’esecuzione di otto misure cautelari, tre agli arresti domiciliari, e cinque con obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. In tutto le persone indagate sono 35, provenienti da tutta Italia. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere, truffa, ricettazione, falsità in scrittura privata, sostituzione di persona.
La banda è accusata di aver messo a segno decine di colpi. Ai domiciliari sono finiti Felice Tondi, 41enne di Crespino (Rovigo), Giacomo Gennaro, 55enne di Megliadino San Vitale, Omar Linetti, 37enne della provincia di Brescia. Obbligo di firma invece per Francesco Trombini, imprenditore 45enne di Adria, Pasquale Vitiello, 43enne campano e Pasquale Sicignano, 46enne campano e per altre due persone ancora ricercate. Secondo le accuse, i responsabili di questo gruppo avevano escogitato un meccanismo per costituire o acquisire società che operavano nel settore degli autotrasporti. Grazie a queste società acquisivano incarichi da spedizionieri ignari di affidare il trasporto delle proprie merce a degli impostori. Il gruppo, poi, utilizzando autisti compiacenti, ora denunciati, dirottava gli stessi carichi in luoghi diversi dalla loro destinazione, per rivenderli a terzi acquirenti che acquistavano la merce al 20 o 30% del loro valore. La banda, i cui leader sarebbero le tre persone finite ai domiciliari, aveva la base operativa fra Rovigo e Brescia, ma agiva in tutta Italia. Nel corso dell’attività della polizia è stata recuperate merce per oltre due milioni di euro. La banda non faceva differenze, commerciava illegalmente di tutto. Dal materiale idraulico a quello elettrico; dai prodotti alimentari al legname, addirittura un carico di coca cola. La merce rubata veniva poi stoccata in magazzini allestiti ad hoc, uno di questi era nella Bassa padovana.
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