Azienda ferma per anni prima di ottenere giustizia

GRANTORTO. Dopo 5 anni di sigilli, Levio Loris, legale rappresentante dell'omonima azienda specializzata nella raccolta e nello smaltimento rifiuti, si rialza in piedi e riparte. Provato dalla vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto e arrestato per presunti traffici illeciti di rifiuti pericolosi, il "re dei rifiuti dell'Alta padovana" è pronto a riavviare la sua attività, partendo dagli impianti di via Regina Elena 32 che lo scorso 24 marzo sono stati dissequestrati. Tutto il materiale smaltito e analizzato, anche a distanza di anni, è risultato non pericoloso: 2.576 tonnellate complessive, per la metà plastica e gomma (1.531). Da smaltire c'è ancora un container sigillato con i famosi 3.072 paia di jeans Diesel, per i quali Levio dovrà tornare in tribunale a maggio con l'accusa di averli rimessi in vendita sottocosto sebbene destinati alla distruzione. «Sono tutti qui, in attesa del via allo smaltimento» ha sottolineato durante la visita allo stabilimento della giunta comunale «Nemmeno un capo è finito in qualche negozio. Tutta la vicenda che ci ha coinvolto ha molto dell'incredibile. Ho dovuto patteggiare perché economicamente conveniva, anche se mi sarebbe piaciuto poter dimostrare che non c'erano traffici di rifiuti pericolosi. Siamo qui per ripartire, sicuramente non più da solo ma magari assieme a qualche azienda che sia interessata a rilevare parte dell'attività. Siamo fiduciosi che si possa dare una speranza per i 53 dipendenti in cassa integrazione». L'azienda, il cui amministratore unico ora è il figlio Mattia, ha sempre avuto un forte legame con i suoi dipendenti, che hanno a loro volta sempre creduto nell'attività e nel rapporto familiare instaurato. Molti di loro ieri erano presenti all'apertura dell'impianto. Qualcuno ha anche rifiutato un altro posto di lavoro per aspettare l'azienda. «Mi è stato offerto un lavoro» ammette un operaio «ho chiamato il titolare per capire se qui c'era qualche speranza. Mi ha fatto intendere di sì e ho rifiutato il nuovo impiego, felice di ritornare presto alle mie mansioni». Le sorti della Levio Loris sono state seguite da vicino dall'amministrazione, preoccupata per le famiglie senza lavoro. A novembre il sindaco Luciano Gavin si era seduto al tavolo in Provincia dando fiducia al nuovo responsabile tecnico, Giovanni Poletti. «Ha saputo fare la differenza» ha confessato Gavin, che ha accettato il rischio di accogliere a Grantorto le 807 tonnellate di rifiuti provenienti dallo stabilimento di Badia, consentendo la riapertura di quest'ultimo. «Abbiamo chiesto le dovute garanzie e fideiussioni» ha precisato il sindaco «ma era indispensabile far ripartire l'attività. I rifiuti sono stati tutti analizzati, riscontrati non pericolosi e smaltiti. Ora è giusto si riparta con un rilancio economico e occupazionale che dia respiro al paese».
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