Bacchiglione, stagno verde «Non è nulla di pericoloso»
Uliana (Amissi del Piovego): «Fenomeno che si verifica con le alte temperature Non è bello da vedere, ma è una manna per alcuni pesci e per gli uccelli»

VOLTABAROZZO. I rifiuti sono quasi scomparsi, ma un manto verdeggiante continua a ricoprire il pelo dell’acqua per un lungo tratto, che va più o meno dalle chiuse di Voltabarozzo al Bassanello. Il fenomeno non ha niente di sovrannaturale: «Quando la temperatura di alza e il livello dell’acqua scende» spiega Maurizio Ulliana, presidente degli Amissi del Piovego, «questa vegetazione acquatica tende a riprodursi in grandi quantità: in parte si crea in superficie, in parte risale dal fondo. Non c’è niente di strano: è successo altri anni, e continua a succedere un po’ in tutti i fiumi. Quest’anno il fenomeno è stato abbondante anche nei canali di Londra. Certo, quello che stupisce è certamente la quantità eccezionale di quest’anno».
Niente di cui stupirsi, quindi, e nemmeno di cui temere: «per alcune specie animali è una vera e propria manna dal cielo» assicura Ulliana, «penso a molti uccelli e ad alcuni pesci, che in queste piante acquatiche trovano facile nutrimento».
Il vero problema, semmai, è sul fronte del decoro e della fruibilità delle acque cittadine: «sicuramente, questa vegetazione eccessiva non è piacevole da vedere» dice infatti il presidente degli Amissi. «E non invoglia nemmeno la navigazione, perché piante e ramaglie possono far inceppare le eliche. Quindi, di fatto, impedisce la fruizione del canale».
Qualcuno ha proposto di risolvere il problema aprendo le chiuse e facendo scorrere un po’d’acqua, per limitare il ristagno.
«Fattibile è fattibile» continua Ulliana, «ma dovrebbe essere il Genio Civile a valutare se è il caso o no. C’è tutta una questione di equilibri idraulici che non possono essere sottovalutati, di fatto la questione è molto tecnica. Quel che certamente si può fare, invece, è tenere il fiume più pulito. Innanzitutto dai rifiuti lasciati dall’uomo, che a differenza della vegetazione non hanno niente di naturale: ci vuole una squadra di esperti che puntualmente passano e tolgono sporcizia e ramaglie, e magari anche un po’di alghe. Noi avevamo un progetto, “Piovego Pulito”, e un’imbarcazione in grado di intervenire sia sui fiumi sia sui corsi d’acqua minori: la Vignole. Di fatto, il nostro mezzo è pronto da anni, ma è entrato in funzione solo per qualche mese, sotto l’amministrazione Bitonci».
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