Bagnante in fin di vita dopo il malore in piscina

Tarcisio Cavalletto, 65 anni, s’è sentito male nell’impianto comunale di Abano. È stato visto immobile sul fondo ed è stato soccorso tempestivamente

ABANO TERME. Ha rischiato di annegare e ora è ricoverato in rianimazione, in condizioni critiche. È un anziano padovano che si era tuffato per rinfrescarsi ma non è riemerso: pensavano stesse sott’acqua in apnea ma dopo qualche istante, visto che l’uomo rimaneva immobile sono partiti i soccorsi. I bagnini della piscina comunale di Abano, in via Vittorino da Feltre, si sono tuffati e hanno riportato in superficie Tarcisio Cavalletto, 65 anni di Padova, stendendolo sul bordo della vasca. Era privo di conoscenza: gli hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale con l’apposito strumento in dotazione, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza partita dalla vicina Casa di cura. Accanto a Cavalletto l’amico con il quale era andato a fare un tuffo rinfrescante in piscina, accaldato dopo una lunga camminata mattutina nella città termale.

Al pronto soccorso del policlinico l’uomo è arrivato intubato in gravissime condizioni, tanto che a distanza di qualche ora è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Padova. La prognosi è quindi riservata. Ad Abano è accorso subito il figlio, angosciato per le condizioni del papà. Non ha voglia di parlare e guarda fisso la porta scorrevole che divide l’atrio della Casa di cura dagli ambulatori medici.

Il grave incidente è accaduto ieri mattina verso le dieci sotto gli occhi di centinaia di persone. Le tre piscine comunali, due coperte e una scoperta, visto il caldo infernale erano affollate come mai di gente di tutte le età. Fortunatamente anche la sorveglianza era assidua. In un attimo, appena scattata l’emergenza, è arrivato anche il presidente della Coop 80, Alessandro Todaro, che gestisce la struttura.

Si trovava a pochi metri di distanza nel suo ufficio, vicino all’ingresso. E si è precipitato accanto al bagnante al quale il personale prestava le cure di emergenza.

«È successo tutto nella piscina olimpionica e i soccorsi sono stati rapidissimi» racconta Todaro «Mentre un addetto alla sicurezza praticava la respirazione artificiale all’uomo con il palloncino Ambu, il collega ha chiamato il 118 e io mi sono precipitato ad aprire il cancello di accesso alla piscina. In meno di cinque minuti i sanitari erano già sul posto con la barella e la strumentazione medica per i primi soccorsi. La persona che ha rischiato di annegare non è un frequentatore abituale della piscina, probabilmente sarà stato colto da malore». Per i familiari sono ore d’ansia.

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