Bagnoli di Sopra, presentato alla Mostra del Cinema un film girato nell’ex base di San Siro
La base, già simbolo della Guerra Fredda, è diventata prima un discusso centro per migranti, e ora un inatteso set cinematografico. Lì è stato girato il film “Il rapimento di Arabella” di Carolina Cavalli, presentato nei giorni scorsi Venezia

Per decenni la base dell’Aeronautica di San Siro è stata il simbolo della guerra fredda, con radar e missili puntati verso l’Europa orientale. Una volta dismessa, dopo qualche anno di oblìo, è diventata discusso centro di accoglienza per migliaia di migranti. Infine la nuova e inattesa vita come set cinematografico per la miniserie “We are who we are” firmata dal regista premio Oscar Luca Guadagnino.
Nella saga della vecchia caserma dalle molte vite, il capitolo cinematografico non si è ancora chiuso e, anzi, potrebbe riservare ancora nuove sorprese. Il film “Il rapimento di Arabella” di Carolina Cavalli, presentato nei giorni scorsi alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”, è stato girato proprio nell’ex base di San Siro, lo scorso anno, da giugno a settembre.
La troupe ha toccato anche altri luoghi della nostra provincia, da un albergo termale ad Abano al Teatro di Cittadella, ma buona parte delle riprese sono state realizzate proprio a Bagnoli, sia per gli interni, come un’aula di tribunale, una cappella, le stanze di alcune abitazioni, che per gli esterni lungo viali e cortili.
Anche la campagna del paese si è prestata ad alcune ambientazioni e la lavorazione del film ha coinvolto imprese, artigiani e maestranze locali. «La regista Carolina Cavalli ha trovato in questo set il posto giusto per rappresentare il “non luogo” che voleva esprimere con il suo film», racconta Francesca Bozza, professionista di Bagnoli, tornata nell’ex base come arredatrice dopo aver lavorato per la miniserie di Guadagnino.
«All’epoca l’ex caserma era stata rivalutata e trasformata come spazio per il cinema», ricorda, «grazie al lavoro della supervisor art director Monica Sallustio. Il luogo ha delle ottime potenzialità, a partire dalla posizione tranquilla, e si può adattare a diverse esigenze. Anche chi ci ha lavorato in questa occasione ha riconosciuto che non c’è un set simile in Veneto, dotato di arredi e “props” (oggetti di scena, ndr) adatti a diverse necessità.
L’auspicio è che possa diventare un punto di riferimento per l’industria cinematografica, in Veneto e non solo. Ricordo che dopo l’esperienza “sul campo” con la produzione di Guadagnino alcune aziende e fornitori del nostro territorio si sono distinti per la loro professionalità e sono stati chiamati a lavorare ad altri progetti nazionali».
Anche il sindaco Matteo Ruzzon si augura che l’avventura cinematografica continui: «Ben vengano queste iniziative che generano un interessante indotto e coinvolgono positivamente le realtà locali. Anche i nostri negozi hanno lavorato con la troupe della Elsinore Film. Il progetto sociale del Pnrr occuperà solo una parte della caserma e non va ad interferire con l’area del set cinematografico. Lo spazio, le strutture e le potenzialità non mancano».
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