Ballando con le stelle in salsa veneta

Cinque milioni 532mila spettatori e il 28,14% di share. Ha chiuso così sabato sera la nona edizione di “Ballando con le stelle”, condotto da Milly Carlucci. Ha vinto Elisa Di Francisca, la campionessa di scherma di Jesi oro nel fioretto alle Olimpiadi di Londra 2012: in coppia con Raimondo Todaro ha sbaragliato la concorrenza.
Un’edizione di successo, che ha parlato anche veneto: Carolyn Smith, presidente della giuria, quest’anno ha scelto di indossare 14 abiti creati dall’atelier “Le Spose di Cocò” di Mellaredo di Pianiga e gli accessori di Brucle marchio divenuto padovano.
«Il rapporto con Carolyn è nato in maniera spavalda» racconta Alvise Soffiato, one man show del suo atelier, da 15 anni nel settore fashion, creatore indipendente d’abiti da sposa e cerimonia. «Le ho scritto una mail due anni fa, mi ha risposto la scorsa estate chiedendomi un incontro informale. È disponibile e aperta a nuove esperienze e piuttosto che accettare grandi marchi ha deciso di affidarsi alle mie mani. Ho costruito per lei degli abiti sulla sua figura, uno diverso dall’altro, partendo dal semplice per arrivare al complesso, nella prima puntata ha indossato un tubino con trasparenza di pizzo e cintura di vernice, poi sono arrivate piume, ricami con pietre, abbinamenti di tagli e tessuti ricercati, raso con un chiffon stampato a quadri, il sablè per gli abiti lunghi. Uno stile un po’ anni cinquanta, la mia passione».
Eleganza semplice e raffinata rafforzata dagli accessori del marchio Brucle. «Con Alvise siamo amici» dice Simone Marzini. «Nel suo atelier teneva nostri accessori e a Carolyn era piaciuta una pochette rossa, il suo colore preferito. A completamento degli abiti noi abbiamo creato cinture in pelle di vernice, in camoscio, in vitello e fusciacche alte. Per il suo yorkshire, Sir Scotty Smith, un collarino in vernice».
Nata nel 2000 da Pierpaolo Bruscu e Roberto Clerici in Sardegna, dal 2012 Brucle è gestita da Simone Marzini, padovano, anche scrittore, e Alessandra Bruscu, ed è diventata veneta «per questioni logistiche, abitiamo qui. Abbiamo sperimentato nuovi prodotti, sempre totalmente artigianali ma unendo nuove tecnologie».
Silvia Gorgi
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