Banca Padovana: un’assemblea torrida sceglie Agostini

Contestate le modalità di voto del nuovo presidente. Il sindaco di Camposampiero annuncia ricorsi in Procura

PADOVA. Il nuovo presidente della Banca Padovana di Campodarsego è Ruggero Agostini, 50 anni, avvocato, di Campodarsego. Agostini è stato eletto dopo 5 ore e mezzo di serrato dibattito che ha visto la strenua opposizione di un gruppo di soci guidati dal sindaco di Camposampiero, Domenico Zanon e dall’imprenditrice Amelia Fiorenzato che hanno dato voce al diffuso malcontento di un’ampia fascia dei soci. Il diktat della Banca d'Italia, che ha imposto modifiche allo Statuto e una nuova dirigenza per dare un taglio netto con il passato e far ripartire la banca su basi rinnovate, ha lasciato dunque il segno.

L’assemblea è stata super affollata, centinaia di soci sono stati lasciati addirittura fuori e non hanno potuto votare. E le modalità della conta dei voti ha lasciato perplessi.

«Le modifiche sono necessarie per riportare lo Statuto nell'alveo dello statuto tipo delle banche rurali aderendo alle nuove normative della Basilea 3» ha spiegato Andrea Bologna, direttore di Federveneto bcc. Ma l'intervento di Bankitalia è stato letto da molti soci come un voler limitare l'autonomia di questa che è sentita come una rurale "differente" dalle classiche, legata ai valori della solidarietà e degli sportelli aperti. Ma tant'è, di fronte alla prospettiva di un commissariamento al quale andrebbe incontro la Bcc Banca Padovana, i contestatori hanno dovuto chinare la testa.

La maggioranza dei soci presenti ha infine votato secondo le indicazioni della Banca d'Italia: 2.736 su 7.448 soci i presenti in proprio o per delega aventi diritto al voto. I i sì alle modifiche a al nuovo presidente sono stati 2.553, i no 165, le astensioni 18. Va detto che il voto è giunto alle 14 a sala mezza vuota, molti soci se n'erano andatati stremati dalle lungaggini burocratiche. E qualche centinaio di quelli in coda all'esterno aveva gettato la spugna già alle 10 vista l'impossibilità di accedere alla struttura allestita. E’ stata proprio la modalità della conta, insieme all'insofferenza per quella che viene vissuta come un'ingerenza di Bankitalia, a scatenare la rivolta. Una conta che si è svolta per alzata di mano, i contrari, invece, hanno dovuto consegnare l'apposito tagliandino. Cosicché il voto favorevole è stato conteggiato per esclusione dei contrari nonostante il gran numero di soci che se n'era andato senza far registrare l'uscita.

«No al voto palese, basta truffe, domattina andiamo in Procura» è stato l'avvertimento del sindaco Zanon. Lo scopo era quello di ottenere la votazione a scrutinio segreto per dribblare sia le modifiche allo Statuto che le candidature. «E' sempre una rivoluzione quando nelle rurali si va a cambiare presidente. Bankitalia non può entrare nel merito dell'elezione della rappresentanza, ma adesso dobbiamo lasciar lavorare il nuovo Consiglio, vadano avanti senza paura» ha replicato Battista Camporese. Rotto il fronte del no, altre voci si sono levate in favore del rinnovamento. «La procedura è corretta, ci troviamo davanti a una banca che è stata salvata in extremis. Sui nuovi esponenti deve essere garantito il preventivo gradimento della Banca d'Italia. Se si fa diversamente tempo 24 ore e la banca è commissariata» ha spiegato il nuovo presidente del Collegio sindacale Gilberto Muraro. Molti soci, pur consapevoli della necessità del cambiamento, non vogliono veder stravolte le tradizioni di questa Banca e non intendono essere estromessi dalle decisioni e reclamano una maggiore informazione.

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