Banca Valsabbina scommette su Padova

PADOVA. Una nuova banca apre i battenti a Padova. Valsabbina, istituto bresciano forte di 70 filiali (50 delle quali in provincia di Brescia e 8 nel veronese) 550 dipendenti e oltre 7 miliardi di euro di masse gestite punta sul Veneto centrale grazie alla nuova filiale di via Tommaseo 78/D. Un’operazione in controtendenza rispetto a un mercato locale del credito che vede operazioni di ristrutturazioni dei presidi territoriali con chiusura di filiali.
«Nelle fusioni la somma degli affidi non sempre può essere aritmetica» spiega Paolo Gesa, responsabile corporate di Banca Valsabbina rispetto alle operazioni di concentrazione. «Per le aziende avere affidamenti non diversificati non è sempre positivo ma pure per una banca è difficile sapere di essere l’unica fonte di credito per un’impresa. Uno dei problemi dell’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo su Popolare di Vicenza e Veneto Banca viene proprio dall’aver assorbito anche le tante linee di credito di aziende che avevano scelto di diversificare in tre istituti diversi che ora è diventato un soggetto unico».
E nel padovano sono molte le imprese che proprio in questo periodo stanno affrontando il tema della diversificazione delle linee di finanziamento. «Noi ci candidiamo a rappresentare una sponda alternativa per un’economia tra le più vivaci del Paese» continua Gesa. «Lavoriamo molto con il Fondo Centrale di Garanzia e con il Fondo Europeo per gli Investimenti e questo territorio, con le sue oltre 5.000 imprese coinvolte soprattutto con il primo dei due strumenti, è uno dei più sensibili ad alcuni dei nostri prodotti di punta. Abbiamo scommesso su Padova e apriremo anche a Treviso entro giugno in un’ottica corporate ma pure forti di prodotti interessanti nel settore mutui e nel private banking».
(r.s.)
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