«Banchi a rotelle inutilizzati si cerchi anche nelle scuole»

Banchi a rotelle acquistati dalla Provincia di Padova e rimasti in magazzino, «il caso è tutt’altro che chiuso, anzi sarebbe opportuno approfondire alcuni aspetti poco chiari», sostengono i firmatari dell’esposto alla Corte dei Conti. Il caso è al centro dell’indagine promossa dalla magistratura contabile per fare luce su eventuali sprechi in merito all’acquisto di circa un migliaio di banchi da parte dell’amministrazione provinciale per gli istituti superiori.
Mentre il presidente della Provincia Fabio Bui affermava che la vicenda era chiara e non si dovevano alimentare altre polemiche, i promotori dell’esposto (presentato poco più di un mese fa alla Corte dei Conti) hanno inviato un nuovo dossier con alcune integrazioni e altri interrogativi sul discusso acquisto.
Francesca Businarolo, parlamentare del Movimento 5 Stelle, Diego Boscarolo, ex consigliere comunale di Bagnoli attivo sul fronte civico e ambientale e Luca Martinello del Movimento 5 Stelle di Conselve si rivolgono di nuovo alla magistratura contabile che nel frattempo ha aperto un’inchiesta per verificare se sussistano i presupposti per un eventuale danno erariale.
«Alla luce dei numerosi interventi pubblici da parte degli amministratori provinciali e di altri esponenti politici locali» affermano i promotori dell’esposto «rafforziamo la richiesta di una verifica e chiediamo alla Corte dei Conti di allargare il raggio di indagine». Ancora una volta sono i numeri forniti nei giorni scorsi a sollevare dei dubbi. «Se i 3.750 banchi ordinati dalle scuole al Ministero» ricordano Businarolo, Boscarolo e Martinello «erano più che sufficienti per le esigenze degli istituti padovani, considerato anche che 270 erano stati rimandati indietro perché non necessari, dove sono stati collocati i banchi con le ruote ordinati dalla Provincia e arrivati a Natale? Chiediamo di verificare se, oltre ad essere conservata nei magazzini della Provincia, una parte di questi banchi inutilizzati si possa trovare in qualche deposito delle stesse scuole».
Il presidente Bui ha fornito dei numeri precisi: «Abbiamo acquistato 956 banchi» ha dichiarato «e in magazzino, a seguito della rinuncia di alcune scuole per la programmazione in presenza che cambiava di continuo, ne sono rimasti ora 345. Alcuni di questi saranno sicuramente richiesti perché in estate dovremo di nuovo mettere mano alla rimodulazione delle classi e degli spazi. I banchi verranno destinati alle scuole e non possono avere altra destinazione».
I firmatati dell’esposto chiedono invece di verificare se l’amministrazione provinciale stia «cercando di donare o concedere i banchi a titolo gratuito ad associazioni o enti pubblici e privati». Businarolo e gli altri chiedono poi di capire con quali fondi la Provincia abbia acquistato il materiale e quanto abbia speso di preciso: «Lo scorso 3 febbraio Bui in una intervista parlava di 163 mila euro, a fine aprile erano 133 mila euro mentre secondo il vice presidente Gottardo sono stati spesi 197 mila euro. Anche sulle risorse c’è da fare chiarezza: si tratta di fondi forniti dal Ministero o di fondi europei, come si legge nel decreto dell’agosto scorso, nell’ambito della gara europea telematica a procedura aperta per l’affidamento alla fornitura di arredi scolastici per gli istituti superiori? Infine, chi è stato a fare materialmente l’ordine?». —
Nicola Stievano
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