Bandoli e gli altri in lizza per la guida del futuro museo

È ancora incerta la data per l'apertura del Museo della Medicina, l'esposizione sul sapere medico che nascerà in via San Francesco. La Regione, però, ha già aperto il bando per nominarne il...

È ancora incerta la data per l'apertura del Museo della Medicina, l'esposizione sul sapere medico che nascerà in via San Francesco. La Regione, però, ha già aperto il bando per nominarne il responsabile, che sarà il «rappresentante regionale all'interno del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Museo di Storia della Medicina». Le candidature sono sei, ma una è stata esclusa per un vizio di forma. I papabili, quindi, rimangono cinque. Uno è Bruno Bandoli, 63 anni, laureato in Scienze Politiche. Alle spalle una carriera lunghissima: 26 anni da dipendente dell'Università dove è stato direttore degli Affari generali, istituzionali e relazioni esterne; poi cinque anni come capo di gabinetto dell'allora sindaco Giustina Destro; infine la direzione del settore comunicazione e marketing allo Iov, per nove anni. Ha lasciato all'inizio di marzo per «mancanza di stimoli», come aveva spiegato lui stesso. A concorrere per la stessa carica c'è anche Francesca Fantini, nata a Chieti nel '55, laureata in Lettere ed oggi direttore dell'Archivio di Stato di Padova. In lizza inoltre Luigi Barbieri, ragioniere, nato a Padova nel '48, è commercialista e revisore contabile. Tra i più giovani Matteo Banin, 35 anni, nato a Rovigo (Porto Viro). È laureato in Economia delle istituzioni pubbliche e delle relazioni internazionali, ed attualmente commercialista. Infine il trentenne Gabriele Bellinato di Bassano del Grappa. È laureato in Amministrazione, finanza e controllo. Anche lui commercialista. Quanto all’area museale, consentirà l’esposizione al pubblico delle collezioni che documentano l’evoluzione della medicina nei secoli, con particolare riferimento alla scuola padovana. L'inaugurazione, fissata inizialmente ad ottobre 2014, è stata poi rimandata a marzo scorso e oggi, a causa delle lungaggini burocratiche, nuovamente posticipata a data da destinarsi. (s.q.)

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