Baone, la quercia secolare tagliata e adagiata al suolo è diventata pianta-habitat

BAONE. La secolare quercia di Baone è diventata una “pianta-habitat”, un progetto che le permetterà di ritornare a far parte del suo ambiente naturale. Un momento particolare quello della mattina del 12 novembre, quando l’albero monumentale che da oltre 400 anni regalava suggestioni e leggende è stato tagliato e adagiato al suolo. La quercia è stata assicurata con catene ad un camion elevatore, mentre un tecnico con una motosega ha mozzato il tronco.
Simbolo dei colli
Le operazioni si sono protratte per alcune ore, sino a permettere al tronco di accasciarsi nel suolo da cui ha tratto vita e nutrimento. Un albero monumentale, una delle più belle essenze arboree dei Colli Euganei che non smetterà di vivere. Grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale, la pianta tornerà ad essere parte dell’ambiente in un lungo processo di decomposizione da parte dei micro organismi. Il progetto “pianta-habitat” permetterà ad insetti, funghi, licheni, mammiferi e muffe di trovare un ambiente in cui vivere e svilupparsi, arricchendo la biodiversità del luogo. Questa prassi è poco conosciuta in Italia ma molto utilizzata nel Nord Europa per lasciare una testimonianza alla collettività della presenza di un albero monumentale. «Questa pianta era un simbolo della nostra comunità e non doveva andare perduto», spiega Antonella Buson, consigliere comunale delegato all’ambiente, «rappresentava la forza della natura e noi abbiamo deciso di rispettarla». La presenza dell’albero servirà anche per la didattica delle scuole della cittadina: accanto al tronco reciso è stato posto un tabellone in cui viene spiegato il progetto. «Desideriamo che gli studenti conoscano la ricchezza della biodiversità del nostro comune e imparino a rispettarla. Per questo accanto alla quercia abbattuta verrà piantata una nuova pianta, uguale a quella che il 20 novembre doneremo agli alunni delle scuole di Baone», conclude Buson.
Albero morto
L’albero era malato da tempo e lo scorso maggio l’agronomo Giorgio Morelli ha decretato la sua morte: «Oggi siamo dando dignità e diritti ad un albero dandogli la possibilità di ritornare alla terra che lo ha nutrito, per essere nutrimento e vita per altri organismi», spiega. «Sono emozionato perché anche se morto quest’albero ritornerà “libero” e donerà rifugio e sostanze ad altri esseri viventi». Si tratta di un progetto importante per l’ambiente e i Colli, che ricorderà alle generazioni future la presenza dell’albero monumentale che ha conquistato la “dignità” di tornare a far parte della natura che l’ha fatto crescere, aumentando la biodiversità del sito. Una curiosità: nel tronco è stata ritrovato un proiettile forse risalente all’ultima guerra mondiale. —
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