Bar del Policlinico a società di Lando, coinvolto nel caso dei vermi fra le lenzuola

PADOVA. Stagione di cambiamenti per i bar delle strutture sanitarie cittadine: sta per riprendere l’attività di quello al Policlinico di via Giustiniani, fermo da aprile a causa del buco di 360 mila euro lasciato dalla precedente gestione. Si è chiusa la gara bandita dall’Università per la concessione del servizio di gestione (mancano solo gli ultimi passaggi formali). A vincerla, con un rialzo del 20% sulla base d’asta di 5 mila euro di canone mensile - come precisano al Bo - è stata Indivia srl, società di Cadoneghe con sede in via Bordin 62/3.

Un’azienda che ha una lunga esperienza in materia di ristorazione, ma che ha anche - come amministratore unico - un manager il cui nome è in questi giorni al centro delle cronache: quello di Moreno Lando, a capo di svariate coop del Padovano. L’uomo è finito nella bufera a Vicenza con la “Bramasole” - di cui è presidente - che aveva la gestione biennale dell’assistenza alla residenza per anziani San Camillo. L’Ipab ha avviato la rescissione del contratto dopo la scoperta di parassiti tra le lenzuola del letto di un ospite a cui non era stata medicata da giorni la ferita; su quanto accaduto nella struttura, c’è ora un’inchiesta della Procura.
Ma Lando è stato al centro delle polemiche anche la scorsa estate, per il caso dei fondi regionali versati alle sue coop in relazione a progetti di inserimento di soggetti deboli; progetti che in realtà non sarebbero mai stati realizzati o lo sarebbero stati solo parzialmente. Il riferimento, in particolare, è al prestito da 4,2 milioni di euro concesso all’Ipas di Monselice per dare lavoro ad almeno 30 detenuti e a quello da 5 milioni riconosciuto all’Athena di Vigo di Cadore per realizzare una residenza turistica e di riabilitazione per disabili. La Regione ha revocato i fondi, Lando si è impegnato alla restituzione del prestito. L’imprenditore di Piove sbarca ora a Padova aggiudicandosi la gestione del bar del Policlinico. Indivia srl nel suo “curriculum” può vantare servizi di bar o ristorazione in diversi presidi sanitari del territorio (alcuni in essere, altri cessati): il Busonera, la Casa di Cura di Abano, l’ospedale ai Colli, quello di Camposampiero e quello di Castelfranco. Nel 2012 la società aveva partecipato alla gara per il bar del Sant’Antonio, perdendola. Il Pd aveva presentato un’interrogazione sulla presenza di Indivia prospettando un conflitto di interessi: l’allora presidente della commissione regionale sanità Leonardo Padrin risultava infatti socio di alcune aziende in cui figuravano anche le attività di Lando.
Gli altri presidi sanitari. E mentre sta per riaprire il bar del Policlinico, scade a metà mese il termine della gara che assegnerà la gestione di quello del Monoblocco. La competenza del bando, in questo caso, è dell’Azienda Ospedaliera. Ha invece ripreso l’attività il bar del Busonera: le serrande sono state alzate all’inizio di settembre, dopo sei mesi di stop. La gestione è stata affidata alla vicentina Serenissima Ristorazione. Al Sant’Antonio c’è oggi Sirio di Ravenna, la stessa del Monoblocco. La gestione precedente, quella di Coges srl che seguiva anche l’edicola e il bar dell’ospedale Ai Colli, aveva lasciato un buco di 1 milione relativo a canoni non pagati. Il caso era finito alla Corte dei Conti che però, lo scorso anno, ha dichiarato nullo l’atto di citazione della Procura nei confronti di alcuni dirigenti dell’azienda sanitaria a cui veniva contestata una condotta negligente per la mancata riscossione dei canoni.
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