Bar, tavolini e lettini a Voltabarozzo sulle rive del Mekong

Molto frequentata l’oasi alle chiuse con l’erba curata le barche ancorate, le docce e di sera i concertini
VOLTABAROZZO - MEKONG- SPIAGGIA PADOVA
VOLTABAROZZO - MEKONG- SPIAGGIA PADOVA

Tutti in spiaggia. Non a Sottomarina né a Jesolo né in qualche altro lido adriatico ma a Padova. Dove? Alle chiuse di Voltabarozzo, sulla riva del "Mekong". E' lì che da alcuni anni i padovani amanti della tintarella e del relax, rigorosamente economici, si danno appuntamento. Con la bella stagione, l'argine dello Scaricatore diventa luogo di richiamo prediletto per podisti, ciclisti, amanti delle passeggiate, dei percorsi vita e del nordic walking, la marcia con le racchette. Immancabili i pescatori, instancabili filosofi seduti in riva. Il fiume è il regno di canoisti e canottieri, come l'eterno Rossano Galtarossa, a Londra per i suoi sesti giochi olimpici, che sul rettilineo d'acqua che va dal Bassanello a Voltabarozzo si allenano provando e riprovando equipaggi, tempi e strategie di gara, scivolando eleganti e veloci nonostante la fatica massacrante. Chi invece non ha alcuna intenzione di fare sforzi di alcun tipo, sceglie le chiuse di Voltabarozzo come rifugio dove prendere il sole, fare un doccia rinfrescante e sorseggiare bibite ghiacciate. La spiaggetta d'erba, ben curata ed attrezzata con lettini sdraio ed ombrelloni, è protetta dall'argine che la isola da frastuono cittadino. Dove la strada si stacca dall'argine, scendendo verso via Canestrini, lì sorge il chiosco Mekong, che di giorno fa da bar e punto di riferimento per chi frequenta la spiaggetta mentre di sera ospita spesso concerti e serate musicali con dj. L'acqua di fronte alle chiuse, che spesso si riempie di rifiuti e sporcizia, ieri si presentava in buone condizioni. Ovviamente fare il bagno è proibito, oltre che fortemente sconsigliato per l'inquinamento e la pericolosità del fiume.

Questo "particolare" non impedisce a persone di ogni età di scegliere ugualmente questa spiaggia alternativa, che offre anche alcuni spunti suggestivi, come la presenza di anatre ed altri uccelli d'acqua, barche e zatteroni ancorati alla chiusa, la vegetazione fluviale, i tetti delle case ed il campanile di Voltabarozzo sullo sfondo. Per prendere la tintarella non c'è problema, per rinfrescarsi ci si può fare una doccia. Certo, non è come andare al mare, ma visto è una soluzione pratica ed alla portata di chiunque. Gli estimatori non mancano di certo.

«Nelle domeniche di giugno e luglio era quasi sempre pieno, con almeno cinquanta persone a prendere il sole sulla spiaggetta» spiegano al chiosco, dove si noleggiano i lettini sdraio. Ieri verso le 15 ce n'era una ventina. «Abito qui vicino e piuttosto che farmi la coda per andare al mare preferisco venire qui», spiega Lorenzo, 50 anni. «Il posto è bello, l'atmosfera rilassata ed in fondo il bagno non lo faccio neanche a Sottomarina». I tempi per tuffarsi nel fiume sono passati. Anche se potendo investire una bella somma, la soluzione ci sarebbe. «A Vienna - racconta Lorenzo - hanno isolato una zona del Danubio, che è uno dei fiumi più inquinati d'Europa, con paratie e sistema di depurazione. Ora ci si può fare il bagno. Ed è un posto frequentatissimo».

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