Basilica del Santo, paga festiva ridotta per i custodi: parte la vertenza

Le venti guardie di Sant'Antonio alle dipendenze del Vaticano si affidano ai sindacati: braccio di ferro anche per un collega con il diabete che potrebbe venir licenziato per le sue assenze
BARSOTTI - CUSTODI SANTO
BARSOTTI - CUSTODI SANTO

PADOVA. Le migliaia di fedeli, che ogni giorno vengono a Padova da tutto il mondo, lo ignorano, ma ai venti custodi che, a turno, prestano servizio davanti e dentro la Basilica del Santo, tocca pure l’incombenza della pulizia dei bagni. Sia quelli riservati ai Frati minori conventuali che quelli per i visitatori, che, per andare alla toilette, pagano un obolo, pur non obbligatorio, di venti centesimi.

La vertenza

Che le condizioni sindacali delle venti guardie della Basilica, dal 2003 alle dirette dipendenze del Vaticano, non siano delle migliori, lo si può notare dall’ultima vertenza che la Cgil-Funzione pubblica ha intrapreso con lo Stato Pontificio. In particolare con il delegato, monsignor Francesco Gioia, su due punti ritenuti essenziali dal sindacato, guidato, a livello nazionale, da Susanna Camusso. Recentemente il rappresentante dello Stato Pontificio in città ha chiesto, attraverso una comunicazione già inviata al sindacato, di lasciare a casa un custode sui venti in organico solo perché il lavoratore, ammalato di diabete, a causa della sua grave malattia, non ha la possibilità di essere ogni giorno al suo posto.

Lavoro domenicale

Il secondo punto riguarda l’incontro che a fine mese si terrà tra le parti sociali, in cui la controparte del sindacato notificherà ai venti custodi la decisione del Vaticano di non volere più pagare una maggiorazione sia per il lavoro domenicale che per quello negli altri giorni festivi, compreso quello effettuato nella giornata del 13 giugno. Attualmente, invece, il lavoro nei giorni festivi viene retribuito con il 15% in più rispetto a quello dei feriali. Un supplemento domenicale, comunque, inferiore a quello che ricevono, ad esempio, le commesse dei centri commerciali, che portano a casa minimo il 30% in più rispetto alla quota salariale dei giorni feriali.

«Siamo già in trattative con i rappresentanti della Basilica per non licenziare il custode, che, non certo per colpa sua, si trova a convivere con una malattia» osserva il sindacalista della Fp-Cgil, Vinicio Capuzzo, dipendente distaccato dell’Istituto Zooprofilattico «In base alle informazioni in nostro possesso, per la guardia pontificia, affetta da diabete, ci sono tutte le possibilità affinchè sia spostato ad altre mansioni all’interno dei tanti settori di lavoro che sono di competenza amministrativa dei Frati conventuali del Santo e del Vaticano decentrato in città.

Verso la mobilitazione

Per quanto riguarda, poi, il pagamento del supplemento per il lavoro domenicale, il contratto nazionale della categoria parla chiaro. Il servizio nei festivi non può e non deve essere pagato come quello effettuato nei giorni feriali. Il supplemento deve essere garantito in ogni caso. A prescindere dal tipo di servizio che viene erogato nel caso specifico nella Basilica del Santo. Se i soldi aggiuntivi alla domenica non verranno più garantiti, potremmo anche arrivare ad organizzare la mobilitazione dei custodi».

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