Alice muore a 42 anni, aveva scoperto la leucemia da adolescente

Lutto nella comunità di Solesino per la perdita di Alice Girardi: conviveva con la malattia da quando aveva 14 anni. Sognava di fare il meccanico come il padre, aveva giocato a calcio. «E’ stata la sorella che tutti vorrebbero avere»

Alessandro Cesarato
Alice Girardi nella foto dell'epigrafe
Alice Girardi nella foto dell'epigrafe

Una vita vissuta con coraggio e semplicità. Giovedì mattina è mancata, a soli 42 anni, Alice Girardi. Lascia dietro di sé un ricordo profondo e affettuoso in chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Il funerale si celebra sabato alle 15.30 nella chiesa arcipretale di Solesino, paese dove Alice era cresciuta e dove aveva lasciato un’impronta fatta di umanità, umiltà e forza. Venerdì alle 18 si recita il rosario.

Alice combatteva da quando aveva 14 anni contro una forma di leucemia che ne aveva inevitabilmente segnato la quotidianità, ma mai spento il sorriso e la voglia di vivere. Un percorso fatto di ostacoli, terapie, speranze e ricadute, affrontato sempre con dignità e determinazione.

Fino agli ultimi giorni, trascorsi all’ospedale di Schiavonia, ha lottato con lucidità e spirito, sostenuta dall’affetto di mamma Daniela, di papà Moreno, meccanico ora in pensione molto conosciuto in zona, e del fratello minore Mattia che la ricorda con parole semplici e vere.

«Alice è stata la sorella che tutti avrebbero voluto avere» dice con la voce che a stento trattiene un dolore indicibile «il suo percorso si è concluso troppo presto. Vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento ai medici e al personale sanitario che negli anni l’hanno seguita con dedizione».

Alice aveva coltivato le sue passioni, prima fra tutte quella per i motori. Sognava da ragazza di fare la meccanica, proprio come il padre. Poi le motociclette, tanto da prendersi anche un quad che ha utilizzato purtroppo troppo poco. Amava anche il calcio e lo aveva praticato. Aveva militato nella squadra femminile locale, trovando nello sport un’ulteriore valvola di sfogo e condivisione. Alice lascia un segno profondo soprattutto per la sua generosità e umanità.

Anche nei momenti più duri, riusciva a trasmettere forza a chi le stava vicino, con una parola, un sorriso, un gesto spontaneo. Una donna semplice, umile, sempre pronta ad ascoltare e a dare una mano.

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