Bassi costi e tempi certi, è boom di cremazioni

nel 2014 solo il 20% dei padovani ha scelto la sepoltura a terra per i propri cari

PADOVA. I padovani preferiscono farsi cremare. Il sorpasso era già avvenuto nel 2013, ma ora i dati sono in netto aumento.

Due giorni i tempi di attesa, 4.000 cremazioni l’anno (una metà riguarda deceduti da più di trent’anni), 21 al giorno. Tutto grazie ai due forni del cimitero Maggiore che, a parte qualche rara attesa imprevista nel caso in cui uno dei due non funzioni, garantiscono un lavoro continuo. Nel 2014 il 56,67% dei padovani ha scelto la cremazione, il 23,13% ha preferito la sepoltura a terra e solo il 20,20% quella in loculo, che nell’immaginario collettivo continua ad essere considerata l’opzione più diffusa. Non è così.

Appena quattro anni fa le cremazioni erano meno di un quarto delle sepolture. Adesso, probabilmente anche per via del risparmio, si va verso modalità diverse di conservare il ricordo dei propri cari. Da una parte c’è una questione religiosa. Dall’altra c’è un discorso finanziario e a comprovarlo ci sono i 1.181 padovani che hanno preferito la cremazione nel 2014. Infatti, se da una parte si spendono 240 euro per i residenti e 470 per i non residenti, dall’altra le cifre si triplicano. A dimostrazione del fatto che i poveri aumentano e non possono pagare più un degno funerale ai propri familiari, ci sono i dati sulle funzioni pagate interamente dal Comune ai più disagiati: 46 nel 2014 e 22 dall’inizio dell’anno, al costo di 560 euro l’uno.

«C’è una tradizione cattolica, che io comprendo e rispetto, che prevede la classica sepoltura, ma nello stesso tempo credo ci sia stata anche un’evoluzione emotiva dei padovani che scelgono metodi alternativi», ha dichiarato l’assessore ai servizi cimiteriali, Stefano Grigoletto. «E poi sì, purtroppo qualcuno lo fa anche perché costa molto meno». La pratica della cremazione è consentita dalla Chiesa cattolica e ha dei vantaggi anche per l’amministrazione comunale. È dal 2012 che sono attivi i due forni crematori della città gestiti da Aps Opere e Servizi, e per incentivare l’utilizzo della struttura era stato siglato un accordo che prevedeva tariffe più convenienti rispetto ai servizi privati e oltretutto senza Iva, tanto da aver portato a Padova molte salme da fuori città. Risolto anche il dilemma dello scambio delle ceneri: «Abbiamo un sistema di monitoraggio che segue ogni passaggio, ed esclude l’errore praticamente al 100%», ha assicurato Riccardo Bentsik, riconfermato amministratore unico di Aps Opere e Servizi. «È possibile anche seguire tutto l’iter attraverso una telecamera, fino all’ingresso della cassa nel forno. Oltre alla questione cremazioni però, c’è anche un regolamento cimiteriale al quale l’assessore Grigoletto vuole mettere mani. «L’obiettivo primario è quello di abbattere i costi e per farlo bisogna permettere che le sepolture siano garantite, come già succede al cimitero maggiore, a tutti con le stesse tariffe. Invece gli altri 15 cimiteri, per mancanza di personale, lo garantiscono tre volte a settimana».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova