Bcc di Sant’Elena, buco di 27 milioni

SANT’ELENA. Una perdita di 26,7 milioni e l’avvio della fusione con la Bcc di Piove di Sacco. Sono i due temi caldi che si troveranno ad affrontare domenica i 3.691 soci della Bcc di Sant’Elena, che alle 9 al centro congressi Papa Luciani celebrerà l'assemblea ordinaria per l'approvazione del bilancio d'esercizio 2015.
La perdita. I vertici dell’istituto della Bassa non esitano a parlare di «bilancio sofferto», e il riferimento non può che andare alla pesante perdita di quasi 27 milioni. Cifra, questa, che a detta della dirigenza della Bcc non deve spaventare: «Stiamo parlando di un bilancio che è frutto di una lungimirante manovra finanziaria che ha voluto gettare le premesse per assicurare redditività ai prossimi esercizi». I 26,7 milioni di perdita sono spiegati ancor più nel dettaglio dal direttore generale Michele Risi: «La copertura al 63% delle sofferenze, stabilita dal Cda sin dal bilancio semestrale 2015 e che la banca ha potuto fare disponendo di rilevanti scorte di patrimonio, ha permesso di fronteggiare la continua perdita di valore dei beni a garanzia delle operazioni di credito deteriorato. L'importante svalutazione dei crediti ha comportato la contrazione del patrimonio da 100 milioni di euro agli attuali 76 e non ha minimamente messo in discussione la solidità patrimoniale della nostra banca». Lo conferma un indice, il Cet 1 (principale indicatore patrimoniale), pari a 13,93% contro il 12,3% del resto del sistema bancario. «Quella che abbiamo compiuto è stata un’operazione che ci ha messo al riparo da sorprese future», ha chiuso Risi, che ha confermato anche la conclusione dell’ispezione della Banca d'Italia (terminata lo scorso 11 dicembre) senza alcun sanzione ai danni dell’istituto. Il presidente Gianni Pavanello ha inoltre ricordato il contributo della Bcc di Sant’Elena al salvataggio delle quattro banche italiane in default, le ormai note Banca Etruria, CariFe, CariChieti e Banca Marche «che, sommatosi ad altri interventi a sostegno di crisi bancarie, ha inciso nel conto economico per quasi 2 milioni di euro».
Il bilancio. Gli impieghi lordi verso la clientela ordinaria, nel 2015, risultano pari a 602 milioni di euro. La raccolta diretta ammonta a 729 milioni; in decisa crescita i conti correnti, per un importo di 40 milioni di euro (+12,76%), così come i depositi a risparmio che registrano un aumento di 1,15 milioni di euro (+1,95%). La raccolta indiretta si è attestata su 235 milioni al valore di mercato, registrando un aumento di 17,15 milioni (+7,88%). Il patrimonio netto aziendale ammonta a 76 milioni e risulta in diminuzione del 24,42% rispetto allo scorso esercizio. Le svalutazioni sui crediti dei clienti in difficoltà hanno pesato sul conto economico per 30 milioni, mentre in un anno sono stati erogati finanziamenti per oltre 68 milioni di euro. Nel solo 2015 i finanziamenti oggetto di sospensioni, allungamenti, ripianamenti hanno quasi raggiunto la quota dei 28 milioni di euro.
La fusione. L’assemblea sarà anche la prima occasione pubblica per comunicare l’avvio del progetto di fusione con la Bcc di Piove di Sacco (5 mila soci), percorso che vanta già due anni di riflessione e il cui progetto industriale sarà presentato a Banca d'Italia entro la fine dell’anno, per poi passare attraverso l’approvazione dei soci riuniti in assemblea straordinaria. «È forse la prima fusione in tutto il NordEst che non ha la funzione di salvataggio, ma che avviene tra due soggetti alla pari», sottolinea Pavanello.
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