«Bello, finalmente abbraccerò i nipoti» I nonni si vaccinano con il sorriso

PIOVE DI SACCO
È iniziata ieri mattina anche a Piove di Sacco la campagna di vaccinazione di massa contro il Covid-19. Ad attendere i primi 500 ottantenni convocati in maniera scaglionata al palasport Borgo Rossi, oltre al personale dell’Usl 6 c’erano anche volontari e infermieri della Croce Rossa e operatori della Protezione civile. La sede piovese accoglierà anche i cittadini di Arzergrande, Brugine, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’Angelo di Piove.
giornata senza intoppi
Non c’è stata alcuna ressa iniziale mattutina per cui le operazioni si sono potute svolgere in maniera ordinata e senza intoppi. «Abbiamo predisposto cinque ambulatori», hanno spiegato Gianmaria Gioga, responsabile del Distretto Padova Piovese, e i medici igienisti Tiziana Coppola e Claudio Casotto. «All’ingresso, alle persone, arrivate con la scheda anamnestica già precompilata, viene misurata la febbre. Quindi sono indirizzate al box dove e, dopo un consulto, viene loro inoculata la dose. Abbiamo usato il vaccino di Moderna che richiede il richiamo tra 28 giorni. Dopo l’iniezione, i vaccinati sono tenuti in osservazione per un quarto d’ora in un’apposita sala e quindi possono fare ritorno a casa». Se all’esterno, tra i loro accompagnatori, si respira un po’ di tensione, lo stesso non si può dire per i diretti interessati, apparsi tutti sereni e sollevati dopo avere ricevuto la dose.
il vaccino era atteso
Praticamente tutti da un anno hanno visto il proprio mondo limitarsi alle mura di casa e la cosa li ha sfiancati non poco. «Sono contento», ha detto Guglielmo Costantino di Legnaro, «di avere fatto il vaccino. È l’unica maniera che abbiamo per uscire da questa pandemia». «Al contrario di mio marito che dovrà farlo più avanti», ha raccontato con un bel sorriso Maria Teresa Rigato di Arzergrande, «l’attesa non mi ha creato ansia. Non vedo l’ora di potere tornare a fare con serenità anche le piccole cose di ogni giorno: andare al supermercato, andare a fare una passeggiata a Chioggia o anche solo recuperare la normale comunicazione con gli altri».
A Walter Michelotto, padovano trapiantato da un decennio a Brugine, ciò che ha pesato di più in questi mesi è stato non potersi godere appieno i nipoti: «Abitiamo nella stessa casa ma su piani diversi», ha confessato con un po’ di commozione. «Per precauzione ci vediamo solo attraverso le finestre. Speriamo di potere tornare ad abbracciarci prima possibile». «Mi sono sentito un prigioniero in casa mia», ha ribadito Mario Cavalletto, residente in città, «avevo una vita sociale molto attiva. Questo virus mi ha tolto i giri e le chiacchiere al mercato, i pomeriggi al bar con gli amici».
l’organizzazione
«È stato uno sforzo enorme in termini organizzativi e logistici da parte di tutti», ha commentato l’assessore Luca Carnio che, assieme al Commissario dell’Usl 6 Euganea Domenico Scibetta, si è accertato di persona che tutto procedesse per il meglio, «che ancora una volta dimostra come questo territorio sui temi importanti sappia fare squadra». Il prossimo appuntamento nel palasport piovese è in programma per mercoledì 24 febbraio. La vaccinazione avrà al momento una cadenza settimanale, in attesa del rodaggio della macchina organizzativa e soprattutto che le scorte di dosi disponibili siano in quantità tali da permettere una programmazione a ritmi più sostenuti. —
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