Esame di maturità al via mercoledì per 7.639 padovani
Corsa contro il tempo per sostituire i professori malati: pochi non ammessi, nonostante quest’anno conti il voto in condotta

Zaino in spalla, vestito elegante, vocabolario sotto braccio e borraccia d’acqua per combattere il caldo: sono 7. 639 i maturandi padovani che questa mattina si presentano a scuola per sostenere la tradizionale prova scritta di italiano. Di questi 7.159 arrivano dalle scuole statali, 339 dalle paritarie e 141 sono i privatisti.
Dopo la trascrizione telematica delle sette tracce, che arrivano on line da Roma, gli studenti avranno al massimo sei ore per svolgere il primo test. Domani toccherà alla seconda prova scritta: latino ai licei classici e matematica agli scientifici.
La seduta plenaria che si è tenuta lunedì in tutti gli istituti, come accade ogni anno, ha preso atto dei certificati medici presentati soprattutto da presidenti e dai commissari esterni. Per tutta la giornata di ieri i funzionari del Provveditorato hanno lavorato, in una corsa contro il tempo, per le sostituzioni. Sono stati rimpiazzati 6 presidenti su un totale di 187 e 42 prof esterni su 561. Un turn over immediato, che i docenti chiamati in servizio non possono rifiutare, in base alla normativa vigente.
La novità di quest’anno è una sola: chi non ha 9 in condotta non può aspirare al voto massimo, ossia a 100 centesimi. E chi ha 5 in condotta non è stato ammesso in fase di scrutini, mentre con il 6 sarà interrogato, durante la prova orale, su un elaborato aggiuntivo preparato in anticipo sulla cittadinanza attiva e solidale. Una prova supplementare, in cui il maturando deve far capire agli esaminatori che ha sbagliato a tenere un comportamento disciplinare non esemplare.
Nelle nove quinte dello scientifico Fermi sono stati tutti ammessi all’Esame di Stato. «A tutti i maturandi auguro di vivere quest’esperienza unica ed indimenticabile senza affanni e patemi, senza esaltarsi troppo per i successi ottenuti e né abbattersi per i momenti di difficoltà, consapevoli che gli uni e gli altri sono compagni passeggeri – scrive il vicepreside Giovanni Astrino – L’esame di maturità è parabola della vita. Bisogna impegnarsi e mettercela tutta. Labor omnia vincit». Altra curiosità: su 315 studenti delle quinte classi del liceo Einstein, diretto da Enrico Ghion, solo 4 non ammessi alla maturità.
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