Beppe e Cristiano, il vecchio e il bambino

PADOVA. Un padovano nella carovana “nomade” di Beppe Carletti e compagni. Ieri, in vista del concerto del 20 aprile al Gran Teatro Geox, è arrivata la tanto attesa investitura ufficiale del nuovo cantante dei Nomadi, Cristiano Turato: «Poche settimane fa venivo in questo teatro come spettatore e suonavo al pub di Curtarolo – ha commentato il diretto interessato in conferenza stampa al fianco dello storico leader – ora sono qui da protagonista. Non mi sembra vero: mi trovo in una dimensione completamente nuova».
Il nuovo front-man del più longevo gruppo italiano, fondato nel 1963, è un padovano doc, di Vigodarzere. A lui il difficile compito di portare sul palco un tour espressamente dedicato alla memoria dello storico cantante della band Augusto Daolio, a vent'anni dalla sua scomparsa.
«Lo ricordiamo sempre», racconta il leader dei Nomadi , Beppe Carletti, «per me in particolare è stato un amico e una persona che porterò sempre nell'anima. Ma a 20 anni dalla sua morte, celebrare la sua figura una volta solo con il concerto di Novellara non ci sembrava abbastanza. Abbiamo deciso di dedicargli l'intero tour».
Che si chiama appunto “Ricordarti” e che rappresenta un viaggio attraverso le tappe più importanti del repertorio della band. Una responsabilità in più dunque per la talentuosa voce padovana di Cristiano Turato, che si dice pronto a portare nuova carica.
«La stessa energia che mi ha fatto scegliere di fare musica», spiega, «e di dedicare a questa passione tutta la vita fin da quando ho dieci anni, la porterò sul palco in questo tour».
Quando Cristiano è nato, trentotto anni fa, i Nomadi erano già una band affermata, protagonisti di una rivoluzione culturale e del costume, che è rimasta negli anni una costante del loro messaggio. Oltre all'instancabile “never ending tour” di dylaniana memoria (fanno almeno un centinaio di concerti all'anno), all'incredibile rapporto con i fans di tutta Italia (100 i fans club nel territorio nazionale), Beppe Carletti e soci sono noti per il loro sostegno a numerose cause civili. «Sto riscoprendo grazie a loro una forte fiducia nell'uomo», si confida Cristiano, «l'impegno concreto di tante persone per migliorare la società, con cui sono venuto a contatto in questi mesi mi ha impressionato davvero».
Il vecchio e il bambino, seduti uno di fianco all'altro, esprimono così l'essenza di quello che sul palco del Geox sarà un inedito incontro artistico, uno scambio. Da una parte l'esperienza e dall'altra l'entusiasmo e il talento del giovane Cristiano, ex cantante di band semisconosciute come Oradaria e Madeleine, dai gusti musicali sicuramente diversi.
«Apprezzo la vocalità di Matthew Bellamy (cantante dei Muse) e lo stile di Tiziano Ferro», racconta, svelando i suoi gusti musicali, «ma ovviamente, durante la gavetta, ho cantato molto anche le canzoni dei Nomadi».
Visto su YouTube, e in un secondo momento in studio di registrazione, Cristiano, con la sua autenticità, pur essendo “dall'altra parte del fiume” rispetto alla band “emiliana” ha fatto subito breccia.
«Non ci interessava avere la copia di Augusto o di Danilo (Danilo Sacco voce della band per 18 anni fino al 2011. ndr)», spiega Carletti, «i Nomadi si arricchiscono della diversità delle persone. E abbiamo riconosciuto in Cristiano, oltre che una grande voce e professionalità anche la sua umanità».
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