Berlato dedica a Berlusconi il suo agnellino

Per una volta si poteva guardare con bonaria indulgenza all’iconografia berlusconiana. Silvio - se ne parla da giorni - ha salvato cinque agnelli e se li è portati ad Arcore. L’ex ministro Michela Brambilla - ormai votata alla causa animalista - lo ha santificato in ogni dove annunciando la felicità ritrovata dagli ovini sopravvissuti. Fiocco di Neve - è stato reso noto - ora passeggia sereno insieme a Dudù e Dudina nella villa di Berlusconi. Il messaggio che diventa tormentone pasquale è “nessuno mangi capretti e agnellini”. La Brambilla fa appelli pubblici: «Sono certa che tante altre persone si siano convinte a festeggiare questi giorni rispettando la vita degli agnelli, dei capretti e di tutti gli animali. Il progresso morale e culturale della nostra civiltà porta al superamento di tradizioni anacronistiche e crudeli». E quindi arriva Pasqua, i social si scatenano su Berlusconi che compare spesso, in allegato agli auguri, con l’agnello in braccio, in pieno allattamento. Si sorride. Si perdona. Ed è a quell’ora del giorno di festa che appare Sergio Berlato, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, patrono dei cacciatori del Veneto. Delicato come un tackle di Chiellini, Berlato scrive quattro righe sulla sua pagina facebook e confessa: «Non avete idea di quanto volentieri ho mangiato l’agnello di oggi pensando a Berlusconi e alla Brambilla». Olè. I like sono subito decine e decine, il popolo dei fedelissimi applaude, coinvolge altri destinatari di dedica (la Boldrini c’è sempre) e si scatena con foto di macelleria assortita: spezzatini, agnelli scuoiati e agitati in aria, cosciotti e costicine. Alleati politici del tempo che fu, quasi amici, quei due che hanno il cognome che comincia con le stesse quattro lettere a tavola insieme non si siederanno mai più.
Cristiano Cadoni
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova