Berlinguer 1984-2019: 35 anni fa moriva a Padova il segretario Pci

Il 7 giugno stava facendo un comizio in piazza della Frutta quando fu colpito da un ictus: sarebbe morto all'ospedale l'11 giugno
Enrico Berlinguer durante l'ultimo comizio a Padova
Enrico Berlinguer durante l'ultimo comizio a Padova

PADOVA. Era la sera del 7 giugno 1984. Enrico Berlinguer stava concludendo il suo comizio in piazza della Frutta, a Padova, per la campagna elettorale delle Europee. Improvvisamente si sentì male.

Berlinguer viene soccorso dopo il malore
Berlinguer viene soccorso dopo il malore

Riuscì a portare a termine il suo discorso, a fatica, mentre la gente lo vedeva spegnersi e gli urlava, impaurita: «Basta, Enrico!». Le gambe gli mancarono, fu tenuto sollevato dai collaboratori e riportato in hotel. Si coricò ed entrò in coma. Non si sarebbe più risvegliato. Ecco quegli istanti drammatici ripresi dalle telecamere.

Fu trasportato all’ospedale di Padova, ma era troppo tardi. Vi morì dopo quattro giorni di agonia, l’11 giugno. Emorragia cerebrale. Alle elezioni europee, sull’onda emotiva della morte del segretario nazionale, il Pci avrebbe superato per la prima volta la Dc, diventando il primo partito italiano.

Il medico legge il bollettino
Il medico legge il bollettino

Sono passati 35 anni da quelle ore drammatiche, in cui tutti gli occhi della politica nazionale - e non solo - furono rivolti verso la città di Padova. La prima pagina del mattino di Padova di allora.

La prima pagina del mattino di Padova in edizione straordinaria l'11 giugno 1984
La prima pagina del mattino di Padova in edizione straordinaria l'11 giugno 1984

E sono rimaste impresse nella memoria dei padovani che erano in piazza ad ascoltarlo, quella sera, quelle ultime parole di Berlinguer, riportate anche dai libri di storia: «Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda».

Fu un immenso choc nazionale, non solo per i militanti comunisti ma per tutti gli italiani, anche non simpatizzanti, che avevano comunque apprezzato la rettitudine dell’uomo politico sardo.

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