Bernhardsson condannato due anni per bancarotta

L’accusa è di aver distratto dalle casse della sua azienda oltre 174.000 euro Lo svedese è stato anche vice presidente del Padova, era detto “Mr sponsor”

È stato condannato a 2 anni e 6 mesi per bancarotta l'imprenditore svedese Jens Christian Bernhardsson, classe 1971, conosciuto in città anche come “mister Sponsor”.

Tanto da conquistarsi un posto ai vertici del Calcio Padova (e non solo). Il pubblico ministero Roberto D’Angelo aveva chiesto una condanna a 3 anni. Le accuse sono bancarotta fraudolenta e documentale in seguito al fallimento della sua impresa “J & D Royal srl”. Di lui non c'è più traccia da almeno 6 anni, da quando «travolto da drammi familiari» (si giustificò), se n'è andato dalla città del Santo per ritornare nella natìa Svezia. La sua residenza attuale è a Simrishamn, pittoresca cittadina di 20 mila abitanti sulla costa meridionale del paese scandinavo a 600 chilometri da Stoccolma. Dal 2007 “Mr sponsor” - già vicepresidente del Calcio Padova, finanziatore della pallanuoto e del volley oltreché del palasport San Lazzaro denominato Pala Bernhardsson in suo onore - non ha più messo piede a Padova. A difenderlo era rimasta solo l'avvocato d'ufficio Francesca Betto.

Il fallimento della sua ditta “J & D Royal srl” è stato pronunciata dal tribunale il 21 febbraio 2008. I conti risultano tutt'altro che in ordine. È un vero e proprio disastro quello che scopre il curatore Riccardo Gavassini tenuto, di fronte alla situazione riscontrata, a trasmettere gli atti alla procura. Atti che finiscono sul tavolo del pm Paolo Luca. Viene aperta un'inchiesta e Christian Jens Bernhardsson viene indagato, in quanto sospettato di aver distratto dalle casse sociali 174 mila 642 euro a titolo di compensi, senza l'autorizzazione dei soci, per la sua opera di amministratore. Non solo: 35 mila euro fra beni e merce in magazzino sembrano spariti, mentre i libri e le scritture contabili non rendono possibile la ricostruzione del movimento affari, zeppi come sono di irregolarità e dati incompleti. In più, non risultano contabilizzati prelievi da conti correnti bancari per 241.317 euro. Fra il 19 e il 21 dicembre 2006 gli inquirenti accertano pure l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per 441.166 euro.

Tra i debitori di Bernhardsson, la società Calcio Padova spa per 144 mila euro. Ora è arrivata questa sentenza che di fatto chiude la parentesi padovana dell’imprenditore. Il palasport è rimasto intitolato a suo nome per parecchio tempo. In tribunale, nel gennaio scorso era stata sentita anche la moglie di Bernharsson che ha raccontato ai giudici di essersi trovata improvvisamente sola ad affrontare molti guai.

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