Berto Tessile, per i 50 esuberi si mobilita anche la Regione

Sono in maggioranza donne le “vittime” del piano di riorganizzazione aziendale Almeno 27 potrebbero essere assorbite da un’altra ditta, avviata la trattativa
Bovolenta (PD), 5 novembre 2018 Stabilimento Berto Tessili. Nella foto: Lo stabilimento Berto di Via Edigio Berto
Bovolenta (PD), 5 novembre 2018 Stabilimento Berto Tessili. Nella foto: Lo stabilimento Berto di Via Edigio Berto

BOVOLENTA. Esuberi alla Berto Industria Tessile, si muove la politica per cercare di contenere gli effetti della procedura di mobilità di 50 lavoratori sui 138 in attività nei quattro stabilimenti. La storica azienda che, fino a sei anni fa dava lavoro ad oltre duecento persone, per far fronte alla concorrenza spietata del mercato straniero del tessile, ha messo a punto un “piano di rilancio e riorganizzazione” che prevede però la chiusura di alcuni reparti per contenere i costi e ridurre le perdite.

donne in maggioranza

Da qui l’avvio della mobilità per 50 lavoratori, per lo più donne, con un primo impegno per ricollocare almeno 27 persone in una azienda esterna con la quale è stata avviata la trattativa. Dopo gli incontri di novembre e dicembre con i sindacati e in attesa di conoscere il nome delle aziende interessate ad assorbire parte delle maestranze, il Partito Democratico si è mobilitato a livello locale, regionale e anche in Parlamento, chiedendo attenzione per la sorte di decine di lavoratori, in maggioranza donne, anche con oltre 50 anni di età, quindi difficilmente ricollocabili in altre realtà. «Il circolo del Pd» afferma il segretario Ferruccio Cesaro «ha a cuore la sorte dei lavoratori interessati, delle loro famiglie per l’impatto che questi licenziamenti potrebbe avere in paese. Abbiamo rapidamente sollevato la questione a tutti i livelli istituzionali. Il consigliere regionale Claudio Sinigaglia ha presentato un’interrogazione a cui la giunta regionale ha risposto rendendosi disponibile per un confronto con le parti datoriali e sindacali».

lo scenario

«Allo stato attuale» si legge nella delibera della giunta regionale in risposta a Sinigaglia «non è pervenuta alcuna richiesta di intervento da parte dell’azienda o delle organizzazioni sindacali ma vi è piena disponibilità da parte dell’unità di crisi o degli uffici regionali. In ogni caso, qualora la fase sindacale della procedura di licenziamento dovesse concludersi con un mancato accordo, si aprirebbe una nuova fase di confronto istituzionale davanti agli uffici competenti per la “fase amministrativa”. Siamo pronti a prestare ogni assistenza nel caso in cui i lavoratori fossero interessati ad accedere alle politiche attive regionali».

L’appello del Pd di Bovolenta è stato raccolto anche dal parlamentare padovano Alesssandro Zan che, alla Camera, fa parte della commissione lavoro pubblico e privato. «Stiamo seguendo la trattativa sindacale» spiega il deputato «e siamo in attesa di conoscere i nomi delle aziende alle quali la Berto intende esternalizzare alcuni servizi e anche ricollocare buona parte degli esuberi. Non appena avremo i dettagli siamo pronti a coinvolgere il Governo affinché impegni le aziende a ricollocare il personale che rischia il posto di lavoro. Stiamo parlando di lavoratori con una ben precisa specializzazione, da molti anni impiegati nel tessile». ––

Nicola Stievano

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