Bike sharing a flusso libero A vuoto anche la nuova gara

Bici da affittare senza rastrelliere. Ancora uno stop in quella che è ormai diventata una “telenovela” dal titolo inglese: «Free floating». Si traduce (letteralmente) biciclette a flusso libero, cioè un sistema di bike sharing (bici condivisa) ma senza delle postazioni predefinite, come già accade oggi in città con “GoodBike Padova”.
Ma va registrato l’ennesimo tentativo a vuoto. Lunedì scorso infatti gli uffici del settore Mobilità hanno dovuto prendere atto che anche il secondo tentativo (con scadenza fissata il 31 dicembre) è andato a vuoto: nessuna offerta è stata presentata al bando del Comune. Ma il vicesindaco Arturo Lorenzoni ha deciso di non demordere: l’avviso di indagine di mercato è stato ripubblicato sul sito Padovanet per altri 15 giorni.
Serve un operatore che si faccia avanti per gestire a Padova un servizio che già esiste in altre città italiane. Ma dopo che Obike e Ofo hanno deciso di lasciare il nostro Paese, in Italia è rimasto un solo operatore che gestisce questo tipo di biciclette: si tratta dell’azienda cinese Mobike.
L’amministrazione, dopo un primo tentativo a costo zero nel luglio del 2018, era disponibile a investire anche 100 mila euro pur di agevolare un servizio di mobilità alternativa. Ma neppure questo stanziamento è servito a far smuovere l’interesse di un operatore. Se anche quest’ultima dilazione dei termini dovesse fallire Lorenzoni ha già pronta l’alternativa: lo stesso servizio del bike sharing ma realizzato con 200 scooter elettrici. A Milano e Torino sono già attivi i mezzo di “MiMoto” a una tariffa di 23 centesimi al minuto. —
Claudio Malfitano
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