In Comune a Padova il bilancio 2026 approvato in sei ore. L’accusa di FdI: «Ai prossimi lasciate le briciole»

Lunedì 15 dicembre il consiglio comunale sulla manovra previsionale, l’ultima dell’amministrazione Giordani per un’intera annualità. I consiglieri del partito di Meloni all’attacco: «Senza margini fiscali pregiudicata la gestione di chi vincerà nel 2027»

Rocco Currado
Il sindaco Sergio Giordani in consiglio
Il sindaco Sergio Giordani in consiglio

Non è stata una seduta fiume, ma per approvare il bilancio di previsione 2026 sono comunque servite quasi sei ore di consiglio comunale. Tra le proteste e le accuse della minoranza, il parlamentino di Palazzo Moroni ha dato il via libera al provvedimento più importante per l’amministrazione. Una manovra finanziaria, la penultima dell’amministrazione Giordani, del valore di circa 550 milioni, tra la parte corrente e quella in conto capitale, in crescita di circa il 4, 7% rispetto a quella del 2025.

Oltre cento gli emendamenti presentati, in gran parte dall’opposizione, con Fratelli d’Italia in testa. Di questi, 68 sono stati dichiarati ammissibili, ma quasi tutti sono stati bocciati. Solo cinque quelli accolti tra i 59 proposti dal gruppo meloniano. Tra i suggerimenti recepiti figurano la valorizzazione del corridoio ecologico delle mura cittadine in relazione ai parchi contigui, la promozione della lettura, iniziative di solidarietà per i proprietari di animali in difficoltà – in particolare anziani e persone sole – e un’attenzione specifica ai giovani imprenditori che avviano attività commerciali nei quartieri. Accolto anche un emendamento della Lega, su 19 presentati, per finanziare interventi negli impianti sportivi al fine di contrastare le infiltrazioni d’acqua.

Via libera, invece, a tutti gli emendamenti della maggioranza. Tra questi anche due del sindaco Sergio Giordani, relativi a correzioni formali al Dup, il Documento unico di programmazione. Approvato inoltre l’emendamento del capogruppo Pd Gianni Berno per valutare il reperimento dei fondi necessari alla realizzazione di una pista ciclopedonale tra Santo Stefano-Brusegana e il capolinea del tram di Chiesanuova. Accolto anche quello di Federica Bruni (Pd) per promuovere un percorso interno al Comune finalizzato all’ottenimento della Certificazione della parità di genere.

Recepiti infine gli emendamenti di Meri Scarso (Padova Insieme), tra cui la proposta di istituire un Urban Center come struttura permanente di coordinamento, informazione e partecipazione sui progetti di sviluppo urbano. Approvati anche gli emendamenti di Coalizione civica, che chiedono la predisposizione di un Piano d’azione, nell’ambito del Piano delle acque, per migliorare l’assetto idraulico dei corsi d’acqua minori e della rete di smaltimento delle acque meteoriche, valutando contestualmente la possibilità di incentivazione dei cittadini nel dotarsi di sistemi di difesa dagli allagamenti.

Nonostante la relativa rapidità della seduta conclusiva, il dibattito è stato acceso. A guidare l’attacco è stato il capogruppo di FdI Matteo Cavatton, che ha criticato duramente la politica fiscale dell’amministrazione: «Avete portato le aliquote vicinissime al massimo. In caso di spese straordinarie il Comune non potrà più ricorrere ai principali tributi. Così si pregiudicano nuove progettualità e la gestione futura dell’ente».

Nel mirino anche i costi di gestione delle future linee del tram Sir2 e Sir3. Sulla stessa linea Enrico Turrin, che ha definito il bilancio «piatto e privo di spunti amministrativi», mentre Elena Cappellini ha invitato l’amministrazione a «portare rispetto per i portafogli dei padovani». Per Luigi Tarzia (Udc) «manca una visione strategica», mentre Ubaldo Lonardi (Lega) parla di «occasione mancata», criticando l’assenza di interventi su Alta velocità e grandi infrastrutture viarie.

A difendere la manovra è stato il capogruppo dem Gianni Berno: «Le spese correnti sono quelle che soffrono di più, ma abbiamo cercato di non far mancare coperture a sociale, scuola». E tutti colleghi di maggioranza, come Anna Barzon che ha sottolineato l’accantonamento prudenziale di due milioni per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. «Un bilancio solido e responsabile», le parole di Pietro Bean.

Il bilancio è stato infine approvato con 20 voti favorevoli (Pd, Giordani sindaco, Coalizione Civica) e 9 contrari (Lega, FdI, FI, lista Peghin, Udc, Misto). Nessun astenuto.

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