Bimbo sotto i ferri ospedale invaso dai nomadi Cancelli

Si sono presentati in 150, disagi per utenti e ambulanze «Nella nostra cultura funziona così: siamo uniti e solidali»
Di Enrico Ferro e Alice Ferretti
FERRO - NOMADI IN OSPEDALE
FERRO - NOMADI IN OSPEDALE

Sono partiti da Vicenza, Venezia, Bologna, Bergamo, Milano, Verona, Mantova e persino da Roma. Si sono ritrovati nel parcheggio dell’ospedale di Padova nel nome della famiglia, una grande famiglia: i Cancelli. Circa 150 nomadi si sono ritrovati ieri in tarda mattinata al policlinico. Un bimbo della loro cerchia, di appena un anno e mezzo, doveva essere sottoposto ad un delicato intervento e per questo hanno deciso di stringersi tutti intorno a mamma e papà.

Inevitabili i problemi per la già precaria viabilità interna ed esterna all’ospedale, con il consueto via-vai di pazienti e dipendenti. Disagi e rallentamenti hanno interessato anche le ambulanze impegnate nei trasferimenti. Come era inevitabile, c’è stato anche qualche momento di tensione con i cittadini esasperati per l’affollamento, tanto che si è reso necessario l’intervento degli agenti del posto di polizia dell’ospedale. I poliziotti hanno parlato con il “capo” della comitiva, chiedendo che venisse rispettato un po’ di ordine per garantire la viabilità interna. Il membro più rappresentativo della famiglia ha fornito garanzie e, infatti, i disagi si sono un po’ attenuati.

«Siamo partiti all’alba da varie città italiane e dalle 10 siamo qua all’ospedale ad aspettare che termini l’intervento chirurgico», ha spiegato ieri mattina Paolo Poropat, zio del bambino e figlio di una appartenente alla famiglia Cancelli. «Noi sinti, per la nostra cultura e per la nostra religione evangelica facciamo così. Siamo molto uniti e solidali tra di noi e quando qualcuno è in difficoltà, specialmente un bambino, accorriamo a sostenerlo», continua lo zio del bimbo mentre attende insieme a più di un centinaio di parenti nomadi. «Finito l'intervento, dopo esserci assicurati che è andato tutto bene, torneremo nelle nostre città».

Numerose segnalazioni sono giunte a polizia e carabinieri. Molti utenti del policlinico si sono messi in allarme nel momento in cui hanno visto l’area a ridosso della palazzina dei servizi e della banca Antonveneta quasi completamente invasa da nomadi, molti dei quali a piedi ma molti anche nelle consuete auto di grossa cilindrata. Piccole conseguenze anche per la viabilità ordinaria, con qualche rallentamento nelle vie limitrofe.

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