Biogas, chieste norme stringenti

I comitati: «Il piano regolatore consente strutture a biomasse»

LEGNARO. Dopo l’adozione della variante al piano regolatore, votata dal consiglio comunale per condizionare l’insediamento dell’impianto biogas in via Ardoneghe al possesso di specifici requisiti, ora è tempo di osservazioni. Il comitato “Il ponte” (impegnato sul fronte del no) incalza sulla necessità di una normativa più stringente in materia perché, dicono: «La variante continua ad ammettere la possibilità che a Legnaro vengano realizzati impianti alimentati a biomasse e c’è il rischio che il problema venga replicato in altri siti del territorio».

«La delibera» evidenziano «tiene conto quasi unicamente delle distanze da mantenere tra impianti ed edifici esistenti, senza altre considerazioni sullo stato idrogeologico del territorio, sul problema delle alluvioni e degli allagamenti, sul sistema viario locale e sul carico di traffico che questi impianti porteranno nella zona». Il caso specifico, per ora, riguarda via Ardoneghe e il progetto presentato dalla Società Agricola Legnaro Energia Srl e sul quale l’ufficio Tecnico comunale si è espresso negativamente. In questi giorni infatti al proponente è stato inoltrato il preavviso di diniego. Una volta notificato l’atto, i progettisti avranno dieci giorni di tempo per produrre le proporre controdeduzioni. Insomma, la partita non si è ancora chiusa. Si allunga invece l’elenco di coloro per i quali la centrale, lì, non va fatta: il comitato cittadino, il consiglio comunale, gli amministratori di Brugine e ora, sul piano tecnico, anche gli uffici comunali. Le osservazioni verranno discusse al prossimo consiglio comunale entro fine mese.

Martina Maniero

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova