Blitz in via Marzolo “Baracca occupata” sgomberata all’alba

Blitz di polizia e carabinieri ieri mattina all’alba per sgomberare la “Baracca occupata”, ovvero l’edificio in via Marzolo, all’angolo con via Paolotti occupato da circa due mesi da un collettivo studentesco vicino agli ambienti di estrema sinistra. La palazzina, che si trova all’interno del complesso di ingegneria, è di proprietà dell’università ma da tempo è in disuso da parte dell’Ateneo. Il collettivo lo aveva occupato a novembre appendendo al terrazzino uno striscione che diceva “Voi sbaraccate, noi rioccupiamo”. Per domani alle 15 hanno organizzato una sit in davanti ala palazzina.
Ieri mattina una ventina di uomini, tra agenti del reparto Mobile delle questura e carabinieri, hanno fatto irruzione nella palazzina: all’interno non sono state trovate persone, ma i segni dell’occupazione erano evidenti: materassi, coperte, sedie e alcuni mobiletti erano sparsi in varie stanze, oltre a una gran quantità di rifiuti e una generale situazione di degrado. La struttura è stata messa in sicurezza e chiusa. Il materiale portato dentro dal collettivo è stato raccolto e gettato a cura degli uffici universitari.
Lo stesso collettivo studentesco “Baracca autogestita” aveva occupato tempo fa l’aula studio conosciuta come “ex pollaio” nella vasta area universitaria compresa fra la stessa via Marzolo e via Gradenigo. La polizia era intervenuta lo scorso agosto per sgomberare l’aula studio e in quell’occasione erano stati ritrovati nel corso del sopralluogo fionde e documenti che evidenziavano un legame fra il collettivo e i movimenti “no Tav” della val di Susa e con il centro sociale Gramigna, circostanza che ha destato qualche allarme fra gli inquirenti.
E risale alla vigilia di Natale un altro intervento della Questura per sgomberare l’edificio in via Corrado occupato proprio dal “Gramigna” il 5 dicembre. È un periodo particolarmente intenso per le numerose occupazioni e i conseguenti sgomberi attuati dalle forze di polizia in città. Situazioni che vengono tollerate per un certo periodo ma che inevitabilmente si concludono con il ripristino della legalità.
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