Bollette pazze, i conti non tornano
Federconsumatori: «Importi errati, Iva calcolata sul tributo, fondi di svalutazione eccessivi. Cosa stanno facendo i sindaci?»

ESTE. L’attesa busta con la bolletta dei rifiuti è arrivata, da gennaio che era prevista, il 31 luglio. È intestata al Consorzio Padova Sud, quello che ha svolto una gara per appaltare il servizio e allo stesso tempo di quel servizio incassa i soldi accumulando oltre 20 milioni di debiti con le aziende che raccolgono e smaltiscono i rifiuti. Ce ne sarebbe già abbastanza per far passare la voglia di adempiere al proprio dovere di bravi cittadini e pagare. Ma ovviamente c’è di più. Nella busta recapitata il 31 luglio ci sono due bollettini corrispondenti alle due rate in cui è stato suddiviso l’importo relativo al primo semestre. Bene, la prima rata scade esattamente il 31 luglio, la seconda il 31 agosto. Una è arrivata praticamente già scaduta, l’altra è da pagare nel mese in cui la maggior parte delle persone è in vacanza. Quisquilie, si dirà. L’utente passa quindi all’analisi della bolletta. Sul fronte: 109,05 euro Tari, 5,45 euro addizionali, 10,91 euro Iva al 10%. Il primo dubbio: perché si vuole far pagare l’Iva su un tributo? La legge non lo prevede. Quindi si passa al retro della bolletta, sperando in qualche delucidazione. E invece si legge: dovuto 94,01, addizionale 4,70, Iva 9,40, totale 108,11. Cifre completamente diverse da quelle lette sul fronte. E per di più con nuovamente calcolata l’Iva.
«Questo è solo uno degli ultimi esempi di bollette pazze che stanno arrivando» fa notare Mara Bedin di Federconsumatori, «da noi si stanno rivolgendo tantissimi utenti arrabbiati e disorientati». Un altro esempio di bolletta del Consorzio Padova Sud: «Un utente si è trovato in fattura l’importo di 50,99 euro riferito al servizio e di 31,65 riferito al fondo svalutazione crediti» elenca Bedin, «praticamente il 60% del costo del servizio, un’assurdità, il fondo svalutazione non dovrebbe superare il 5% e non deve essere addebitato agli utenti ma previsto all’interno del bilancio della società. Deve essere un suo accantonamento non una voce di spesa a carico dell’utenza. La cosa più assurda è che a fare queste bollette non è neanche una società privata che si fa i suoi interessi ma un Consorzio di Comuni. Ma cosa stanno facendo i sindaci? Devono dare spiegazioni, sanno cosa viene chiesto di pagare?». Stupisce di fronte a tanta ingarbugliata situazione che più della metà di chi ha ricevuto le bollette non ha pagato?
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