Bolognese, si fa avanti un tedesco

Il pastificio di Due Carrare potrebbe essere rilevato da un ex cliente
DUE CARRARE . Potrebbe parlare tedesco iI futuro del Pastificio Bolognese, che si trova in via Piemonte, attualmente di proprietà della famiglia Bertagni, che ha la sede centrale a Villanova di Castenaso (Bologna), dove lavoravano 49 dipendenti. Interessato a rilevare l’azienda padovana, nata come Cenico alla fine degli anni Novanta, c’è infatti un imprenditore, ex cliente del pastificio, che vive e lavora a Kempten, nella Germania meridionale, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. L’ex cliente ancora oggi, nonostante la crisi che ha colpito il pastificio, detiene un ricco portafoglio di ordinativi. Non solo in tutta la Germania, ma anche negli altri Paesi europei limitrofi. Naturalmente il futuro dell’azienda di Due Carrare, dove lavoravano venti dipendenti, dei quali la metà donne, è legato all’azienda madre di Villanova di Castenaso, dove gli impianti produttivi sono fermi da oltre due mesi. Per il momento si parla di concordato preventivo e, nello stesso tempo, di un eventuale affitto di ramo d’azienda, che, per quanto riguarda la sede centrale, sarebbe stato già chiesto da un noto imprenditore italiano del settore. Nel frattempo anche i lavoratori del pastificio padovano sono senza soldi e senza lavoro perché il ministero dello Sviluppo Economico non ha ancora concesso la cassa integrazione straordinaria richiesta sia dalla proprietà che dalla Fai-Cisl e dalla Flai-Cgil. «La situazione generale diventa ogni giorno sempre più preoccupante», osserva Andrea Padoan, sindacalista della Fai-Cisl, guidata nel Padovano e nel Rodigino da Gilberto Baratto. «Anche lo stabilimento padovano del Pastificio Bolognese rischia di andare fuori mercato ed i mezzi produttivi, se non utilizzati a ciclo continuo, possono andare in rovina. Spetta anche a istituzioni e partiti fare pressione sul Mise».
(f.pad.)


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