Cittadinanza onoraria di Anguillara a Bolsonaro: «E’ un criminale, il Comune la ritiri»
L’ex presidente del Brasile condannato a 27 anni per tentato golpe, nel 2021 la consegna dell’onorificenza nella terra d’origine dei bisnonni. La richiesta dell’ex consigliere di minoranza, replica il sindaco decaduto: «Condanna riferita a fatti successivi alla visita»

In una domenica di pioggia di quattro anni fa, era il primo novembre 2021, Jair Bolsonaro venne accolto da una folla acclamante durante la sua discussa visita privata ad Anguillara. Chissà se, di fronte ai guai giudiziari di queste ore e alla condanna a 27 anni e tre mesi per tentato golpe, l’ex presidente del Brasile ricorda ancora la giornata di gloria nella terra d’origine dei suoi bisnonni e la cittadinanza onoraria che gli venne consegnata tra le polemiche che infuriarono per settimane.
L’ex sindaco Alessandra Buoso, decaduta nei mesi scorsi con le dimissioni di parte della maggioranza, ha sempre affermato che l’iniziativa voleva essere un omaggio ad un discendente di emigranti veneti diventato capo di Stato e non un apprezzamento politico. «La condanna si riferisce a fatti successivi a quella visita», aggiunge Buoso, «e sinceramente non saprei dire se adesso vi sia qualche ragione per revocare l’onorificenza, del resto non sono più sindaco. Ritengo poi che ad Anguillara ci siano ben altri problemi che questo».
Di tutt’altro avviso è Antonio Spada, che da consigliere di minoranza all’epoca aveva portato davanti ad un giudice la delibera sulla cittadinanza onoraria. «La condanna conferma purtroppo quello che avevamo sempre denunciato», spiega, «cioè che era prematuro assegnare l’onorificenza ad una figura così controversa la cui storia politica doveva ancora essere scritta, solo per fare contento qualche politico ai piani alti. Il giudice non potè intervenire perché si trattava di un atto demandato alle amministrazioni locali ma, in chiusura della sentenza, stabilì un principio importante: chi avesse assegnato qualsiasi onorificenza ad una persona condannata per crimini, come in questo caso, sarebbe stato giudicato colpevole di reato in sede penale. Ora che Bolsonaro è stato condannato, quando chiederemo al futuro sindaco di Anguillara di ritirare la cittadinanza, come potrà rifiutarsi sapendo che rischia la galera? Ora possiamo dirlo chiaramente: Bolsonaro, cittadino onorario di Anguillara Veneta, è un criminale. È tempo di ripulire il nome e la dignità del nostro paese».
Quattro anni fa il parroco don Giampaolo Assiso, già missionario in America Latina, tenne una posizione defilata e lasciò alla Diocesi il compito di commentare quella visita discussa. «Quella domenica Bolsonaro non venne in chiesa», ricorda il sacerdote, «ma se lo avesse fatto gli avrei girato il messaggio dei miei confratelli missionari. Sono stato per 50 giorni nella foresta amazzonica e ho toccato con mano i drammi di quella terra. Personalmente ora posso dire che io non gli avrei concesso la cittadinanza onoraria, quella scelta però non competeva a me, mi è stata semplicemente comunicata. Come presidente del Brasile meritava di essere accolto, ha anche un avo in paese, ma lo si poteva fare senza altre medaglie o onori. Questi fatti hanno creato delle divisioni che con il tempo si sono rimarginate, lasciando però delle cicatrici nella nostra comunità».
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