Bombe-carta contro la casa dei marocchini

Inspiegabile serie di attentati all’abitazione: l’ultima esplosione, più potente, ha mandato in frantumi i vetri delle finestre
Di Nicola Cesaro
Masi (PD), 08.01.2015 Misteriosi ordigni contro abitazioni in via Settepertiche 64 ph. Zangirolami Nella foto: la sig.ra Mostatira indica i pezzi di vetro caduti sul letto per l'esplosione, e tutte le finestre al piano superiore sono prive di vetro
Masi (PD), 08.01.2015 Misteriosi ordigni contro abitazioni in via Settepertiche 64 ph. Zangirolami Nella foto: la sig.ra Mostatira indica i pezzi di vetro caduti sul letto per l'esplosione, e tutte le finestre al piano superiore sono prive di vetro

MASI. L’ultimo botto, quello di domenica notte, ha mandato in frantumi i vetri di tutte le finestre di casa. Che non si trattasse di un semplice petardo lo testimoniano, oltre alla distesa di vetri ancora sparsi in cortile, anche i pezzi di plastica schizzati ovunque al momento dell’esplosione. Resti di un ordigno vero e proprio, non propriamente di uno scherzo o di una innocua intimidazione. Una cosa è certa: la famiglia Mostatira non dorme sonni tranquilli da un mese a questa parte. Tutto è cominciato ad ottobre: «A fine estate hanno cominciato a lanciare petardi contro la nostra abitazione, di notte, in particolare nel weekend» racconta Charaf Mostatira, marocchino di 24 anni, che vive a Masi in via Settepertiche dal 2003. Con lui ci sono papà El Ayadi, mamma e altri tre fratelli di 19, 17 e 9 anni. «Una notte d’ottobre la situazione ha preso una brutta piega: dalla strada ci hanno lanciato un petardo, molto più potente degli altri, che ci ha svegliati di soprassalto. E impauriti siamo usciti tutti in cortile». Il 21 dicembre il terzo episodio: contro una finestra dell’abitazione è stata lanciata quella che residenti e vicini definiscono una vera e propria “bomba carta”: i vetri del serramento sono andati in frantumi e qualche danno è toccato pure all’abitazione dei vicini di casa. Poi, domenica scorsa, si è arrivati a un vero e proprio attentato: alle 4.50 dalla strada è stato scagliato contro l’abitazione un ordigno probabilmente artigianale ma molto potente. Per terra ci sono ancora i pezzi della plastica, piuttosto spessa, che faceva da contenitore al materiale esplosivo. «L’esplosione è stata così forte che sono scoppiati tutti i vetri delle finestre» continua Charaf «Io fortunatamente non ero a casa, perché sotto una finestra c’è il mio letto, che è stato completamente sommerso dai vetri». La famiglia marocchina è stata svegliata di soprassalto, tra il panico, e solo per un caso l’auto dei Mostatira non era parcheggiata nel cortile, scongiurando così danni ben più gravi.

«Ormai la notte facciamo la ronda, per evitare che qualcuno si faccia male ma soprattutto per beccare chi si diverte a compiere questi lanci», confidano i Mostatira, che non hanno alcuna idea su chi possa essere l’autore di questi raid. «Dubito che siano nostri connazionali, visto che siamo benvoluti dalla comunità nordafricana» continua Charaf «A dire il vero, pare che la mia abitazione non sia l’unica colpita: hanno gettato qualche petardo anche da un marocchino che abita qui vicino e da un mio amico che abita fuori paese». La situazione è ovviamente segnalata ai carabinieri della stazione di Castelbaldo, che però al momento non si sbilanciano sull’accaduto né avanzano ipotesi. A giocare un ruolo importante sulla vicenda, per esempio, potrebbero essere i precedenti dello stesso Charaf Mostatira, già denunciato per alcuni furti in zona. La lunga catena di esplosioni parrebbe peraltro svelare un altro mistero che da tempo aveva incuriosito numerosi cittadini di Masi, Castelbaldo e Badia Polesine: più di qualche residente, infatti, ha denunciato negli ultimi mesi il consumarsi di forti botti nel cuore della notte, senza capirne però la fonte. I più recenti, a quanto pare, potrebbero essere propri quelli toccati all’abitazione dei Mostatira e a quelle di altri connazionali.

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