Boom di tamponi sui bimbi a Padova, resta il caos. Container in arrivo a Malattie infettive

Pisetta (Pediatri): «I Distretti hanno tempi di risposta più lunghi». Realdon (Usl): «Attendiamo il via libera ai test rapidi»
MARIAN-AGENZIA BIANCHI- PADOVA-OSPEDALE CIVILE- REPARTO MALATTIE INFETTIVE- COVID 19- EMERGENZA CORONAVIRUS- LUNGHE FILE PER TAMPONE NASALE.
MARIAN-AGENZIA BIANCHI- PADOVA-OSPEDALE CIVILE- REPARTO MALATTIE INFETTIVE- COVID 19- EMERGENZA CORONAVIRUS- LUNGHE FILE PER TAMPONE NASALE.

PADOVA.

È ancora boom di richiesta tamponi a Malattie Infettive per i bambini che devono rientrare a scuola. Ieri mattina fuori dall’ingresso si è ripresentata la coda di piccoli sintomatici con i loro genitori. Urge una soluzione perché si tratta di numeri raddoppiati rispetto alla media (400-500 al giorno contro 700-1000) che il reparto non può reggere.

L’Azienda ospedaliera sta ragionando sulla possibilità di installare un container con un percorso dedicato per i minori. L’Uls 6 Euganea punta tutto sui tamponi istantanei, salvo la convalida del Ministero che li equipara ai test diagnostici. Nel frattempo, però, tutti i pediatri continuano a preferire via Giustiniani ai cinque distretti Uls perché i tempi sono drasticamente inferiori: 18-24 ore per i tamponi effettuati a Malattie infettive; 48-72 ore per quelli effettuati nei distretti.

«È vero che mandiamo i bambini agli Infettivi» conferma Franco Pisetta, referente regionale dei pediatri, «perché ci viene assicurata la risposta del tampone presto in 18-24 ore. Viceversa, attraverso i distretti dell’Usl, parliamo di 48-72 ore. Lo facciamo presente ai genitori e la scelta è facilmente intuibile. Tutti stanno lavorando al massimo dell’impegno, non ci sono colpe: l’Uls si sta muovendo in maniera adeguata, ma hanno tempistiche diverse, legate alle procedure: va considerato il tempo della richiesta, gli orari di apertura dei distretti, il tempo in cui viene richiamato il bambino e infine quello in cui il tampone, fisicamente, viene trasportato nei laboratori che lo processeranno. In ospedale tutti questi tempi sono azzerati".

"Finora il sistema ha retto perché le scuole erano chiuse. L’ospedale ha dato prova di straordinaria efficienza già con i centri estivi, ma i numeri erano decisamente più bassi. Il punto è che un bambino rischia di bloccare il sistema» rileva Pisetta, «genitori a casa dal lavoro, scuola e famiglie in attesa, un tampone negativo è di grande sollievo. Senza contare che, intanto, il piccolo sta male e va visitato il prima possibile. È necessario pensare a dei percorsi definiti e dedicati ai bambini-alunni. Noi pediatri siamo stati coinvolti dalla Regione a un tavolo per definire il nostro ruolo nella gestione territoriale. L’opzione più convincente è quella dei tamponi rapidi. Bisogna considerare che è la prima volta che le scuole sono aperte durante la pandemia».

Piero Realdon, coordinatore dei distretti sociosanitari Uls 6 Euganea, precisa: «I nostri distretti hanno funzionato benissimo con i tamponi dei vacanzieri (senza prenotazione) e con quelli degli insegnati e del personale scolastico (organizzati su appuntamento). La soluzione al problema dei bambini con sintomi riconducibili al Covid, sono i tamponi rapidi. Stiamo solo aspettando che il Ministero li ufficializzi equipollenti rispetto ai tamponi diagnostici. Ci aspettiamo tempi brevissimi e poi la modalità sarà quella di effettuarli direttamente nei distretti: con un tampone rapido negativo si chiude la faccenda; in caso di positività si avvia invece la profilassi di isolamento. Sarà una grande facilitazione per tutti i negativi».

Tempi? «I tamponi sono già in distribuzione, manca il passaggio ministeriale, ma sono sicuro si tratterà di tempi brevi. A questo punto potremmo intercettare i bambini nelle scuole, certo con il dovuto filtro medico da parte dei pediatri. Non tutte le febbri fanno sospettare un’infezione da Covid, pertanto resta fondamentale l’indirizzo del pediatra o del medico curante. Ma questo non ci preoccupa perché sappiamo bene che le famiglie hanno un rapporto fiduciario con il pediatra». —

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