L’allarme: «Alle Terme le stesse borseggiatrici che colpiscono a Venezia»

Monica Poli, nota come Lady Pickpocket per la sua crociata contro le ladre di portafogli in laguna, mette in guardia dalle pendolari del borseggio: «Nelle nostre chat sono confermati gli avvistamenti nelle strutture alberghiere»

Federico Franchin
Due borseggiatrici intercettate dal gruppo Cittadini non Distratti a Venezia: ora le ladre si trasferiscono alle Terme
Due borseggiatrici intercettate dal gruppo Cittadini non Distratti a Venezia: ora le ladre si trasferiscono alle Terme

Di giorno si recano a Venezia per scippare le persone, mentre di notte riposano in alcuni hotel del bacino termale. A denunciarlo è nientemeno che Monica Poli, nota come Lady Pickpocket: sono tornate ad alloggiare alle Terme le borseggiatrici che da anni contribuiscono all’allarme borseggi nella zona della stazione di Santa Lucia a Venezia, ma anche nel centro della città lagunare. Da qualche giorno le ragazze, tutte straniere molto giovani, si sono riviste in alcune strutture di Abano e Montegrotto.

«Era da maggio che non si vedevano alle Terme», sostiene Monica Poli «ma da qualche giorno hanno ripreso le segnalazioni relative alla presenza in alcuni hotel di queste ragazze, cosa che ovviamente ci preoccupa moltissimo».

Le giovani sono state riconosciute e poi segnalate all’associazione “Cittadini non Distratti”, della quale Poli è di fatto la leader.

«Nelle nostre chat sono confermati gli avvistamenti nelle strutture alberghiere di Abano e Montegrotto, ma anche in giro per le due cittadine» assicura raccontando la giornata tipo delle borseggiatrici: «Partono con il treno delle 9.30 circa dalla stazione Terme Euganee di Montegrotto e si dirigono a Venezia. Una volta scese a Santa Lucia si mettono, per così dire, a lavorare, sottraendo borse e portafogli ai turisti che scendono dai treni e che si dirigono verso il centro. In serata, rientrano sempre con il treno e vanno a dormire negli alberghi. Sono almeno tre le strutture ricettive che risultano aver dato ospitalità a queste giovani».

Le ragazze, mediamente attorno ai 20 anni, sono molto scaltre.

«Sono di origine bosniaca, ma arrivano dalla Spagna, in particolare da Madrid e Barcellona, dove fanno base. Da qui si spostano in Italia. Ce ne sono in contemporanea almeno 5-6 in attività contemporaneamente. Riescono a farla praticamente sempre franca, a parte una ragazza, soprannominata Shakira, che è stata arrestata a Venezia proprio in questi giorni. Sono astute, perché si servono di documenti falsi e quindi aggirano i controlli negli hotel. So che qualcuna si ferma anche nei Bed&Breakfast di Padova».

Le foto delle borseggiatrici girano nelle chat interne. Sulle pagine TikTok, Facebook e Instagram del comitato veneziano sono molti i contenuti ormai virali e che hanno ottenuto milioni di visualizzazioni. «La tattica di pubblicare le immagini è nata per disincentivare la delinquenza, per rendere consapevoli del pericolo i turisti che raggiungono Venezia e per rendere riconoscibili gli autori», dice ancora Lady Pickpocket.

Il fenomeno ha portato in poco tempo la Poli a un’inattesa fama internazionale. Qualche settimana fa la problematica era approdata anche a Striscia la Notizia: Poli aveva spiegato a Valerio Staffelli quanto alcuni elementi agissero anche con metodi violenti. Già un migliaio i borseggi messi a segno per esempio a Piazza San Marco.

«Il problema è che tra queste ragazze ci sono anche diverse minori, addirittura sotto i 13 anni, delle bambine» conclude Poli «ciò che ci spinge ad andare avanti è soprattutto la volontà di difendere le categorie più deboli, ossia le persone anziane e disabili che sono le vittime preferite da queste borseggiatrici anche sempre più violente. Noi lo facciamo per senso civico».

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