Boschetti e Faggi, giù gli alberi. A Padova si riaccende la guerra del verde

PADOVA. Per fare un parco, si tagliano alberi. Per sistemarne un altro, si accendono ancora le motoseghe. Così, in pochi giorni, la città perde altri giganti verdi e ne recupera solo una piccola parte. E l’amministrazione finisce di nuovo sotto accusa, con i comitati verdi a puntare il dito sull’ennesima disfatta ambientale.
la beffa del Tito Livio
Lo chiamano parco, ma quello che sta nascendo al posto del parcheggio di piazzale Boschetti è al massimo un grande prato con tanto cemento intorno, o viceversa. Di alberi, neppure a parlarne. Nelle simulazioni grafiche se ne contano una ventina, piazzati ai margini. Trovare ombra nei mesi caldi sarà un’impresa. Intanto però sono caduti, uno dopo l’altro, tutti quelli - grandissimi - che formavano una muraglia verde sull’argine del Piovego. Il taglio ha fatto inorridire mezza città. «Quel parco, con tanto cemento e poco verde, è una schifezza», tuona il Comitato difesa alberi e territorio, che su Facebook pubblica una foto del prima e del dopo.
la replica del comune
«È un progetto che abbiamo ereditato e portato avanti», risponde l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi. «Il taglio ci è stato ordinato dalla soprintendenza, per difendere la vista delle mura, e dal Genio civile, perché gli argini devono restare liberi, per motivi di sicurezza idraulica. Non abbiamo avuto scelta. Proveremo a rimediare con qualche impianto, più avanti». Anche l’assessore al Verde Chiara Gallani si giustifica: «Intanto è positivo che al posto di un parcheggio nasca un parco», premette. «Con Micalizzi e con il sindaco abbiamo valutato tutte le possibilità di salvezza per ogni singolo albero, ma le prescrizioni non ci davano nessuna possibilità. Dispiace molto, perché erano grandi alberi che facevano parte del nostro paesaggio».
tagli al parco dei Faggi
Negli stessi giorni, per ironia del destino, sono stati abbattuti anche gli alberi del parco dei Faggi che il Comune ha messo nella lista di quelli considerati malati o danneggiati e comunque irrecuperabili. «Addio allo storico parco», ha annunciato sui social il comitato Tutela Parco dei Faggi, «abbattere non significa riqualificare ma dequalificare. Avevamo chiesto di tagliare un po’ alla volta ma la risposta è stata no». In consiglio, interrogata da Roberto Bettella (Pd), l’assessore Gallani ha illustrato una volta di più il progetto per il parco. «Abbiamo trovato tante piante danneggiate e cure carenti da diversi anni», ha detto. «Con la soprintendenza abbiamo studiato un piano che prevede 45 nuove piantumazioni a seguito dei 22 abbattimenti e 281 potature. Metteremo gli stessi alberi negli stessi posti, dove possibile. Stiamo investendo tanto perché sia sicuro, visto che è un parco storico molto frequentato dalle famiglie». —
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