Boutique Makola cerca commessa Ieri telefoni intasati

«Siete voi che cercate una commessa?». Telefoni intasati alla boutique Makola, dopo l’articolo di ieri sul mattino intitolato: «Makola cerca commessa, nessuno risponde». Ma anche molte richieste al...

«Siete voi che cercate una commessa?». Telefoni intasati alla boutique Makola, dopo l’articolo di ieri sul mattino intitolato: «Makola cerca commessa, nessuno risponde». Ma anche molte richieste al giornale per saperne di più. «Solo due persone si sono fatte vive di persona» precisa Ilaria Macola «di cui una giovanedonna gradevole e gentile, con cui approfondiremo il colloquio. La maggior parte chiama al telefono esordendo: mi ha detto la mamma... la zia... che cercate una commessa». Prosegue la stilista: «io preciso che si tratta di una commessa con caratteristiche e disponibilità particolari e chiedo se hanno letto l’articolo per intero; ottenendo nella quasi totalità dei casi la medesima risposta : no, solo il titolo». Due sono le pre-condizioni indispensabili richieste da Ilaria; il cui negozio, come tutti quelli d’abbigliamento di livello, attrae una clientela globale: una buona conoscenza della lingua inglese e la disponibilità a brevi trasferte in due altre sedi Makola. Già questo chiarimento auto- elimina la maggior parte delle concorrenti: «allora no, grazie, non m’ interessa». Qualcuno ha criticato con asprezza alcuni passaggi del pezzo del mattino, dove si precisa che sino ad ieri s’era presentata solo una signora del Camerun ed erano stati inviati «un pugno di curricula, provenienti da moldave con canoni estetici non proprio aggiornati e da impiegate ultracinquantenni della Bassa». Pregiudizi? Razzismo? Sorride Macola : «da me hanno lavorato nel corso degli anni una olandese, una svedese, una svizzera, una moldava, una brasiliana ... contano le capacità e le disponibilità, non la provenienza». Una riflessione valida per ogni impiego ed in particolare per i negozi del lusso: siano essi le boutique di città come gli outlet ,dove arrivano ogni giorno decine di pullmann carichi di clienti d’ogni nazionalità. La stilista è comunque già in grado di fare un primissimo bilancio del suo pomeriggio di fuoco, dopo il pressochè totale silenzio dei giorni precedenti la pubblicazione del pezzo sul mattino: 44 i curricula ricevuti, età media dai 30 ai 50 ( solo due aspiranti commesse sotto i trenta ) ; 24 i «non conosco la lingua inglese», 10 i «conoscenza scolastica» e 10 i «sì, lo parlo con buona fluidità». Questi i dati, che non commentiamo; preferendo sia il lettore, che vorrà avere la bontà di portare a termine la lettura, di trarre le proprie personali conclusioni.

Adina Agugiaro

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