Breda, i dipendenti: «Siamo sfruttati»

Cinque i denunciati per aver sottratto il cibo agli anziani. «Noi sottopagati ma il direttore si aumenta lo stipendio di 70 mila euro»
Di Alice Ferretti
ISTITUTO FONDAZIONE BREDA CASA SOGGIORNO E CURA ANZIANI L'androne della casa di riposo Breda, a Ponte di Brenta.
ISTITUTO FONDAZIONE BREDA CASA SOGGIORNO E CURA ANZIANI L'androne della casa di riposo Breda, a Ponte di Brenta.

Ufficialmente preferiscono non dire nulla, far parlare i propri avvocati. In privato fanno sapere di essere molto angosciati. Mai, riferiscono, avrebbero pensato di finire in una vicenda tanto grave, con risvolti penali e disciplinari. I cinque operatori della casa di riposo Breda, indagati per furto dopo essere stati ripresi dalle telecamere dei carabinieri mentre sottraevano i pasti degli anziani, continuano a lavorare nella struttura di via dell'Ippodromo, in attesa degli esiti delle indagini. Alle persone a loro più vicine hanno confidato come sia difficile ora prestare servizio nella struttura, dove negli ultimi giorni si respira un malumore diffuso. Un alone di diffidenza è infatti calato nella casa di riposo.

La vicenda. La bufera si è innescata in seguito alla segnalazione del direttore generale dell'istituto Configliachi e della casa di riposo Breda, Pierluigi Donà. Si era accorto che qualcosa nell'ambito del servizio mensa non andava, che il cibo non avanzava, che alcune pietanze sparivano ancor prima di essere servite agli anziani. Ha così raccontato tutto ai carabinieri, che hanno installato telecamere all'interno della casa di riposo. Risultato, cinque dipendenti rubavano pranzi e cene agli ospiti della struttura. Tanto è bastato ai carabinieri per entrare in azione. Hanno perquisito le auto degli operatori e trovato i pasti che sarebbero stati destinati agli anziani. Ora i nomi di questi cinque operatori sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero Roberto Piccione che sta coordinando le indagini.

Il malessere dei lavoratori. Lo scandalo dei dipendenti che rubano i pasti agli anziani è l'apice di una situazione di grave malessere che stanno vivendo i lavoratori della casa di riposo Breda. Sarebbero molteplici i problemi che affliggono i dipendenti della struttura e che non li fanno lavorare in maniera serena. «Non vengono rispettate le turnistiche del personale, che prevedono uno stacco di almeno undici ore», denunciano i lavoratori. «Siamo soggetti a continue richieste di straordinari che regolarmente non ci vengono pagati, abbiamo ferie arretrate (qualcuno arriva addirittura a più di 200 ore), i dipendenti malati non vengono sostituiti costringendo gli altri a turni estenuanti». Una serie di problematiche cominciate la scorsa estate, con il passaggio dalle 35 alle 36 ore lavorative. «Per noi è cambiato tutto, prima la situazione non era così pesante. In più si è aggiunta una preoccupazione concreta per il nostro futuro, in quanto da un anno l'ente ha chiesto la privatizzazione. Questo vorrebbe dire nessuna garanzia per il personale ed eventuali tagli a partire dal basso. Con la beffa che il direttore si è aumentato lo stipendio di ben 70 mila euro l'anno». Una bufera, quella dei pasti rubati, che arriva in un ambiente dove i rapporti tra i lavoratori e l'amministrazione sono al limite.

Minaccia di mobilitazione. Tutte le difficoltà dei lavoratori a febbraio erano state raccolte dai sindacati Cgil e Cisl che avevano chiesto un incontro urgente al direttore. Quest'ultimo però non avrebbe mai accettato. «Nonostante i nostri solleciti, due in seguito alla convocazione, l'amministrazione non ci ha voluto incontrare», spiega Andrea Ricci della Cisl. «Oggi (ieri ndr) insieme alla Cgil, anche alla luce dei fatti recenti, abbiamo mandato un nuovo sollecito. Se otterremo un’altra risposta negativa non escludiamo forme di mobilitazione del personale». Ovvero, dire scioperi, blocco degli straordinari, presidi.

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