Brexit. La Gran Bretagna esce dall'Unione europea. Cameron si dimette

Clamoroso risultato del referendum: Leave al 51,9%, Remain al 48,1%. La sterlina in calo del 10% sul dollaro, panico sui mercati, la Borsa di Londra crolla. Farage: "Ci siamo ripresi il Paese. L'Europa sta morendo". Leader europei verso vertice d'emergenza. Juncker: "Non è l'inizio della fine dell'Europa". Renzi: "Ora referendum in Italia"
  • I cittadini britannici hanno votato per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europera: nel referendum i Leave (lasciare) hanno ottenuto il 51,9%, i Remain (rimanere) il 48,1%
  • Il premier britannico David Cameron ha annunciato le dimissioni
  • Notte drammatica e venerdì nero per i mercati di tutto il mondo; la sterlina in caduta libera
  • Effetto domino: dalla Francia all'Olanda all'Italia i leader dei partiti euroscettici chiedono il referendum per votare sull'uscita dall'Ue

Il testa testa nella notte, poi la storica vittoria degli euroscettici: il Regno Unito ha deciso, lascia l'Europa. Il Leave ha vinto il referendum con il 51,9% dei voti, un milione di voti in più che sanciscono il divorzio di Londra da Bruxelles. Una notizia che scuote profondamente i mercati finanziari e provoca un terremoto politico con le dimissioni, annunciate, del premier britannico David Cameron.

"È ufficiale. Il Regno Unito ha votato per lasciare l'Unione europea", ha annunciato la Bbc in un tweet quando è stato superato il quorum di oltre 16,8 milioni di voti che ha attribuito la vittoria alla Brexit. Le urne del referendum destinato a fare la storia si sono chiuse regolarmente la sera del 23 giugno, a dispetto di tuoni, fulmini e allagamenti. L'affluenza è stata buona per gli standard britannici: 72,2%.

Una volta resi ufficiali i risultati il premier britannico David Cameron, promotore della consultazione e del 'Remain', ha fatto sapere che non sarà lui il capitano che condurrà la nave verso la nuova destinazione: "ci dovrà essere un nuovo primo ministro eletto a ottobre, dovrà guidare i negoziati con l'Ue", ha detto. Aggiungendo che non ci saranno cambiamenti immediati per i cittadini dell'Unione Europea che vivono in Gran Bretagna e ,per i britannici che vivono in altri Paesi dell'Unione Europea. Cameron si è recato a Buckingham Palace per annunciare alla regina Elisabetta la sua volontà di dimettersi da premier.

Intanto i leader europei si dicono uniti nella risposta verso una situazione inedita e vanno verso un vertice d'emergenza. "Non è l'inizio della fine dell'Unione europea" ha voluto rassicurare, tra gli applausi, il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker. "Non ci sarà un vuoto legislativo", ha assicurato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, che ha convocato un vertice informale a 27, a margine di quello già previsto a 28 per martedì prossimo. Già oggi a Lussemburgo si vedranno i ministri degli Esteri Ue, mentre lo stesso Tusk è atteso a Roma, poi a Berlino e Parigi. I leader di Italia, Francia e Germania, Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel, si sono già consultati in una frenetica girandola di telefonate e Berlino ospiterà domani una riunione dei sei Paesi fondatori.

A Palazzo Chigi Renzi ha visto, tra gli altri, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. "Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l'Europa è la nostra casa, è il nostro futuro", ha twittato il presidente del Consiglio.

LA MAPPA DEL VOTO

Hanno votato per rimanere in Europa 16.141.241 cittadini britannici; per uscire in 17.410.742. Nove delle 12 macroaree che compongono il Regno Unito hanno votato in favore di Leave e contro l'Ue. Il Remain è prevalso soltanto in Scozia, a Londra e in Irlanda del Nord. Le aree più euroscettiche sono state le Midlands, regioni che comprendono grandi centri urbani come Birmingham e vecchi distretti industriali, con le West Midlands contro l'Ue al 59,3% e le East Midlands al 58,8. A ruota il North East e poi lo Yorkshire, proprio la regione in cui giovedì 16 l'estremista di destra Tommy Mair ha ucciso la deputata laburista Jo Cox, paladina di migranti e integrazione europea. Vttoria di Leave, di misura, in Galles. La vera roccaforte europeista resta la Scozia, pur con un'affluenza inferiore alla media nazionale, che si conferma una realtà a parte nel regno e che ha votato Remain al 62%. Segue Londra, filo-Ue al 59,9% e l'Irlanda del Nord, un po' meno anti- Brexit delle previsioni con il 55,8%.
Non è escluso che in Scozia il governo indipendentista convochi un nuovo referendum per staccarsi da Londra e riabbracciare l'Ue.

 

I MERCATI

La notizia della vittoria degli euroscettici non era attesa, la sorpresa è stata forte e i crolli sui mercati proporzionati.

Brexit, la Gran Bretagna esce dall'Ue: Borse europee a picco
Una foto di piazza affari a Milano

L'esito del voto britannico ha scatenato l'inferno nei mercati finanziari con il crollo delle Borse, da New York a Tokyo. A picco quelle europee: l'indice Euro Stoxx cede il 9,1%, con crolli che vanno dal -11,7% di Milano all'8,9% di Parigi, passando per il 7,2% di Francoforte e l'11,5% di Madrid. Londra perde il 5,1% tra sospensioni a raffica. Scaricate le banche greche, con Eurobank Ergasi e Alpha Bank in calo del 30%.


LE REAZIONI

Farage esulta: "l'Ue sta morendo".
  "Ci siamo ripresi il Paese, questa è una vittoria della gente vera, della gente normale, della gente dignitosa", ha commentato a caldo Nigel Farage, leader del Partito indipendentista Ukip e principale sostenitore del Leave. E a chi gli ha chiesto se il premier David Cameron dovesse dimettersi, ha risposto: "Immediatamente".

Più tardi Farage ha parlato di una "vittoria della gente comune contro le grandi banche, il grande business e i grandi politici". Secondo Farange l'Unione Europea sta morendo e altri Paesi potrebbero seguire l'esempio della Gran Bretagna.

L'esultanza degli altri euroscettici. Esultano gli euroscettici di mezza Europa per il risultato del referendum. A partire dai leader dei partiti anti-Ue che sui social network ringraziano i sudditi di sua Maestà per il coraggio e per aver aperto la strada per l'addio all'Europa. Ora tocca a Frexit e Nexit, invocano in Francia e Olanda, incoraggiati da Farage. «Vittoria della libertà! Come chiedo da anni ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell'Ue», scrive in un tweet la leader del Front National, Marine Le Pen

Le fa eco il numero 2 del partito, Florian Philippot: "La libertà dei popoli finisce sempre per vincere. Bravo Regno Unito. Ora tocca a noi". E twitta anche l'astro nascente del Fn, Marion Le Pen, nipotina del fondatore Jean-Marie: "Dalla Brexit alla Frexit, è ormai ora di importare la democrazia nel nostro paese. I francesi devono avere il diritto di scegliere!". In Olanda è Geert Wilders a congratularsi: "Hurrah per i britannici. Ora è il nostro turno. È tempo per un referendum olandese", scrive sempre su Twitter il leader del Pvv.

E in un comunicato, ribadisce: "Se diventerò primo ministro, ci sarà un referendum anche in Olanda per abbandonare l'Unione europea, lasciamo decidere il popolo olandese: vogliamo essere responsabili per il nostro stesso paese, la nostra stessa moneta, le nostre stesse frontiere, e la nostra stessa politica migratoria". Dall'Italia arriva il commento del segretario della Lega, Matteo Salvini: "Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti", twitta. E come gli altri rilancia: "Grazie Uk, ora tocca a noi". Salvini ha poi fatto sapere che la Lega inizierà la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che permetta agli italiani di esprimersi sui trattati europei sul modello del referendum inglese sulla
Brexit.

I LEADER EUROPEI

Schulz: "Triste e deluso".
"Sono molto deluso e triste, è una brutta notizia. Basti pensare al subbuglio dei mercati sulla valuta britannica", ha detto il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, commentando il referendum sulla Brexit, e aggiungendo che "i messaggi di insoddisfazione" che provengono dalla Gran Bretagna "si verificano anche in altri Paesi". "Ora prevedo che il governo britannico prenda sul serio la volontà degli elettori e che si comincia a negoziare l'uscita in base all'art. 50 del Trattato", ha sottolineato Schulz.

 
Tusk: "L'Ue è determinata a mantenere l'unità a 27". Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk: "Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Non c'è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche". Ma "L'unione europea è determinata a mantenere l'unità a 27". Tusk invita a non cedere a mantenere i nervi saldi e a non cedere a "isteriche reazioni".  Tusk, sta preparando una agenda per gli incontri con i leader europei alla luce della crisi per il voto nel referendum britannico e in vista del vertice fissato per la prossima settimana.

Ppe: Ora negoziati e uscita in due anni."Rispettiamo e deploriamo la decisione degli elettori britannici che provoca un danno maggiore a entrambe le parti, ma in prima battuta alla Gran Bretagna", per questo "non ci può essere nessun trattamento speciale per il Regno Unito" e quindi "i negoziati di uscita devono concludersi entro due anni", dice il leader del Ppe all'Europarlamento, il tedesco Manfred Weber, sottolineando che ora "l'Europa ha bisogno di un momento di riflessione, vogliamo un'Europa migliore e più intelligente".

"Il popolo britannico con un processo libero e democratico ha espresso la volontà di lasciare l'Unione europea. Siamo dispiaciuti, ma lo rispettiamo - hanno fatto sapere in una dichiarazione congiunta il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ed il presidente di turno, il premier olandese Mark Rutte -.Questa è una situazione senza precedenti, ma siamo uniti nella nostra risposta"

Guardano al Vecchio continente anche dal resto del pianeta. "Auspichiamo che ora Gran Bretagna e Unione Europea possano trovare una base negoziale. Un'Europa stabile è nell'interesse di tutti", è il primo commento che arriva da Pechino. Dagli Usa la Casa Bianca fa sapere che il presidente Barack Obama è stato informato sul risultato, mentre il candidato repubblicano Donald Trump, appena sbarcato in Scozia per inaugurare il suo Golf club, ha salutato il voto come una "grande notizia": "I britannici si sono ripresi il loro Paese".

Anche papa Francesco ha commentato il voto: "È stata la volontà espressa dal popolo. Questo richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo. Questo mi aspetto", ha detto.
 

COSA SUCCEDE ORA

 

Come annunciato dal primo ministro britannico Cameron, la situazione dei cittadini dei Paesi membri dell'Unione Europea nel Regno Unito non cambia almeno per i prossimi due anni. Lo si legge in una nota dell'ambasciata d'Italia a Londra. "Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - prosegue il comunicato - ha dichiarato che il Governo italiano veglierà sul rispetto dei diritti acquisiti dei cittadini italiani tanto nell'immediato quanto nei futuri negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea".  L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea si ripercuoterà anche sull'1,3 milioni di espatriati britannici che vivono in altri Paesi europei: ecco quali saranno le conseguenze.

"L'#Europa dell'#Erasmus e della conoscenza non si ferma con la #Brexit. Ora più Europa, quella dei giovani": ecco la rassicurazione, su Twitter, del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini:

LA NOTIZIA SULLA STAMPA INGLESE


Sulle prime pagine, nonostante la lunga notte di attesa per i risultati del referendum sulla Brexit, campeggia già la vittoria del Leave. "See Eu later", titola The Sun. "Wère out", il Daily Mirror sulla foto di un giovane viso dipinto con i colori dell'Union Jack. Alla vigilia del voto il filo-laburista Mirror si era apertamente schierato per il Remain. Stesso titolo ma con un entusiasta punto esclamativo, "Wère out!" per il filo-conservatore Daily Mail che aveva scelto la campagna per il Leave. In prima una foto di un esultante Nigel Farage.

LA DIRETTA


 

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