Buche e problemi, a Padova un’app e un sito per le segnalazioni

Si può controllare lo stato della pratica. L’assessore Micalizzi: «Con le piccole cose si fa sicurezza»
Le schermate dell’applicazione per cellulari “Cittadini Attivi Padova” per segnalare problemi all’amministrazione
Le schermate dell’applicazione per cellulari “Cittadini Attivi Padova” per segnalare problemi all’amministrazione

PADOVA. «Ho provato per anni a far togliere uno specchio che era davvero brutto e deturpava una strada. Ho chiamato spesso in Comune e nessuno mi ha ascoltato. Adesso vorrei cambiare: avvicinare il cittadino al Palazzo». Parte dalla sua esperienza personale il sindaco Sergio Giordani per presentare il progetto “Padova Partecipa”: una app per smartphone e un sito web con cui conta di dare una robusta impennata alla media, ormai costante, di 15 mila segnalazioni all’anno da parte dei cittadini.

L’assessore Andrea Micalizzi, il sindaco Sergio Giordani e Fiorita Luciano
L’assessore Andrea Micalizzi, il sindaco Sergio Giordani e Fiorita Luciano


Uno strumento con cui si può controllare in tempo reale lo stato della propria segnalazione (pervenuta, presa in carico o risolta). Senza doversi più scontrare con il “muro di gomma” che spesso caratterizza la burocrazia pubblica. «Io credo che sia utile anche per aumentare la sicurezza in città», azzarda il primo cittadino facendo un po’ il verso al modello newyorkese di Rudolph Giuliani: «Partiamo dalle piccole cose e aumentiamo il senso civico. Passo dopo passo, in una città più curata, ci si sente più sicuri». Nessuna preoccupazione per il boom di segnalazioni che potrebbe “ingolfare” gli uffici? «Sono problemi dell’assessore», risponde Giordani con un colpetto sulla spalla di Andrea Micalizzi, seduto a fianco.

L’assessore ai lavori pubblici non si scompone: «Non ci sono solo le grandi opere. Tutt’altro: da una buona cura della città migliora complessivamente la qualità della vita dei suoi cittadini. Questo è il sistema più innovativo che il Comune abbia mai usato». Sul fronte delle nuove tecnologie dunque l’app di Giordani vuole superare “a sinistra” il whatsapp del duo Bitonci-Luciani.

Ma come funziona il nuovo sistema? Lo spiegano i tre dirigenti ideatori: Alberto Corò dei Servizi informatici, Francesca Saracino della Rete civica e Roberto Piccolo delle Manutenzioni. L’applicazione per cellulare si scarica dal PlayStore di Google (per sistemi Android) e all’AppStore di Apple: il nome da cercare è “Cittadini Attivi Padova”. Mentre per chi si collega da un computer ci sarà una sezione visibile nell’home page di Padovanet.

Si parte dalla mappa di Padova, ci si posiziona sul luogo in cui si vuole segnalare il problema (per i cellulari c’è la geolocalizzazione) e si fa “doppio clic” (o la pressione con il dito per gli schermi) per indicare il proprio problema e si può anche allegare una foto. Ci sono diverse categorie di possibili segnalazioni: pulizia e decoro, arredo urbano, barriere architettoniche, buche stradali, illuminazione, allagamenti e problemi fognari, segnaletica stradale, verde pubblico, viabilità e traffico, scuole e cimiteri. Per le segnalazioni alle polizia locale invece resta attivo il whatsapp al 3349568579.

Non solo lamentele. Su Padova, nel portale delle istanze on line, è stata create anche una sezione per segnalare al sindaco e alla giunta nuove idee e progetti. In questo caso la pratica viene protocollata: il cittadino riceve un numero e sarà ricontattato dal Gabinetto del sindaco entro 15 giorni.

«Abbiamo testato l’applicazione con alcuni cittadini giovani e meno giovani – spiega il capo di gabinetto Fiorita Luciano – Ci sarà una campagna pubblicitaria e alcuni incontri nei quartieri per presentare il progetto ai padovani».

La sfida da vincere sul web però è quella contro segnalazioni false e impostori (o per dirla con il linguaggio della rete: “fake e haters”). Per ogni segnalazione è necessario registrarsi e lasciare un indirizzo e-mail, ma è molto facile aggirare questa barriera: «Sono convinto ci sia una sorta di “ecologia” della rete che isola i teppisti digitali, quelli che rischiano di rovinare tutto – spiega il consigliere con delega alle politiche giovanili Enrico Fiorentin – Ma in futuro si potrebbe studiare anche una sorta di “rating” dei segnalatori, privilegiando quelli più affidabili».

c.malfitano@mattinopadova.it
 

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