Bungalow a fuoco, cinque famiglie in salvo

Una calda notte d’estate nella pineta a pochi passi dal mare si è trasformata in un incubo: un incendio ha divorato in una manciata di minuti cinque casette mobili nel villaggio Rosolina Mare Club in via Dei Francesi. Tre le famiglie padovane messe in salvo, una dell’Arcella, una di Cadoneghe e una di Sant’Agostino di Albignasego. Una famiglia vicentina, di Valdagno, quella che dormiva nella casetta dove ha avo origine l’incendio, è finita all’ospedale: mamma, papà e quattro ragazzini sono tutti ricoverati a Padova, ma per fortuna non sarebbero in gravi condizioni.
«Non avevo chiuso gli scuri e intorno alle 3.30 ho visto un forte bagliore, così ho tirato la tende e mi sono vista davanti l’inferno di fiamme»: a parlare è Cadigia Hassan che dormiva con la figlia, il fratello, la sorella e due nipoti proprio nella casetta accanto a quella dove si è scatenato il rogo. «Ho iniziato a urlare al fuoco al fuoco e ho svegliato tutti. In pochi istanti eravamo tutti fuori, intorno le fiamme si propagavano in fretta. Dietro le casette c’è la pineta e hanno preso fuoco anche degli alberi che poi sono cauti sulle casette».
La famiglia vicentina è quella che ha rischiato di più: la casetta in vetroresina, infatti, è stata avvolta in pochissimi minuti dalle fiamme e dal fumo. Il papà è riuscito a portare in salvo la moglie e i quattro figli facendoli uscire tutti da una finestra. «Sono stati chiamati i vigili del fuoco», racconta Cadigia, «ma arrivavano09 da Adria e ci hanno impiegato quasi mezz’ora. Nel frattempo ci hanno aiutato gli animatori che sono accorsi subito, Antonio che era del Club e Michele del campeggio Pineta Sud accanto. Noi abbiamo provato a usare l’estintore in dotazione nella casetta ma non siamo riusciti a farlo funzionare. C’era anche una canna dell’acqua ma non arrivava fino alle fiamme. Comunque il rogo ormai si era allargato troppo, meno male alla fine sono arrivati i pompieri altrimenti non rimaneva davvero nulla».
Delle cinque casette attaccate dal fuoco non è rimasto pressoché nulla. Un cumulo di macerie annerite su cui si sono abbattuti anche gli alberi incendiati. Con le casette è andato in fumo, ovviamente, anche tutto quello che c’era dentro. Secondo le prime verifiche dei pompieri pare che a scatenare l’infermo sia stato un cortocircuito. «Quello che lascia un po’ perplessi», commenta Cadigia, «è che non ci fossero rilevatori di fumo, allarmi sonori e un piano di evacuazione. Si è rischiata una tragedia enorme».
Tutte le famiglie coinvolte hanno trovato pronta ospitalità nel ristorante Terrazza Mare che ha offerto loro una sistemazione per la notte e la colazione. La vacanza, però, è finita, e male, per tutti loro. —
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